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Il flop Mps-Unicredit e l’eredità dei ritardi bancari europei

Pubblicato 25.10.2021, 10:14
Aggiornato 25.10.2021, 08:20
© Reuters.  Il flop Mps-Unicredit e l’eredità dei ritardi bancari europei

L’Italia non è il solo Paese ancora incastrato negli effetti della Grande Crisi, e i big USA continuano a surclassare le banche europee nonostante il risanamento. L’Unione bancaria una sfida per Mario Draghi

Il caso del Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), che non riesce a trovare soluzione nonostante i 5,4 miliardi investiti dall’azionista Tesoro per tentarne il salvataggio, è una storia meno ‘italiana’ di come viene rappresentata da media e analisti, e simbolizza in qualche modo un sistema bancario europeo che ormai a quasi 14 anni dalla Grande Crisi continua a rimanere drammaticamente indietro rispetto alla potente controparte americana, anzi la distanza aumenta. Per misurarla basta guardare i grafici dei titoli bancari dell’europeo Stoxx 600 e del suo equivalente del New York Stock Exchange. Il primo continua a viaggiare poco sopra i minimi di marzo 2009, lontanissimo dai massimi toccati nell’euforia pre-Lehman, mentre il secondo quei massimi li ha recuperati e addirittura superati, anche se di poco.

GLI AMERICANI HANNO UNITO LE FORZE

La Crisi del 2008 ha impiombato allo stesso modo le banche USA e europee. Ma gli americani hanno reagito subito e in modo sistemico, unendo le forze di Tesoro, Fed e istituzioni private che avevano retto meglio, come JP Morgan (NYSE:JPM) e Goldman, rimescolando profondamente le carte, lasciando fallire chi doveva e ricomponendo i pezzi in modo efficiente. L’Europa è andata in ordine sparso, buttando nella fornace della crisi ancora più soldi dei contribuenti degli americani, ma alla fine senza venirne del tutto a capo...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


Ultimi commenti

un articolo ineccepibile sotto tutti gli aspetti: mi sono chiesto spesso che valenza potesse avere per Unicredit andare a prendere MPS, quando in giro per l'europa vi sono occasioni ben più interessanti in mercati ben più efficienti che quello italiano. Cosi come, mi sono chiesto come mai nessuno in europa si sia presentato per MPS, o magari per Carige (benchè qui la situazione sia molto pesante) o magari per prendersi BPM ormai spa e virtualmente scalabile. Capisco che nessuno vuole accollarsi un istituto bancario pieno di titoli governativi italiani con il rischio paese sempre li pronto a riesplodere, ma tanto se crisi finanziaria sarà sul debito pubblico investirà tutto il sistema finanziario europeo: tanto vale giocarsela da predatori. La verità è che in europa ancora una volta ognuno pensa al giardinetto di casa, come Banca Intesa che invece di vedere oltre l'italia si mette a distribuire lauti dividendi: esempio classico di miopia finanziaria.
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