Di Scott Kanowsky
Investing.com - Gli investitori nei mercati dei bond globali del mondo sviluppato, a quanto pare, hanno i nervi a fior di pelle in questi giorni.
I rendimenti dei bond sovrani sono schizzati ai massimi da anni, spinti da molte banche centrali in tutto il mondo, determinate a continuare ad inasprire la politica monetaria per spegnere un’inflazione alle stelle, nonostante questo possa pesare sulla crescita economica.
I bond a 10 anni USA, di riferimento, hanno visto il rendimento superare il 4%, dopo aver iniziato l’anno intorno all’1,5%. Il rendimento del corrispettivo a 2 anni è salito ancora di più, uno sviluppo che storicamente suggerisce l’arrivo di una recessione nella più grande economia mondiale. Il prezzo solitamente scende quando sale il rendimento.
I ricercatori del BlackRock Investment Institute sono chiaramente nervosi: Uno studio la scorsa settimana ha mostrato che i bond governativi considerati normalmente un rifugio potrebbero non offrire molta protezione se le banche continueranno ad alzare i costi di prestito per raffreddare l’inflazione.
Intanto, da Wall Street a Washington D.C., le preoccupazioni per la liquidità fanno aumentare le pressioni sui già stressati Treasury USA, un ingranaggio cruciale nel motore dell’economia globale.
Una misura della liquidità del mercato di JPMorgan di recente è scesa al minimo dall’inizio della pandemia, a marzo 2020. Un indice di Bloomberg mostra che per gli investitori ora è più difficile fare affari sul mercato dei Treasury rispetto agli ultimi due anni e mezzo.
Alla base di questo nervosismo c’è la Federal Reserve, che ha intenzione di ridurre il suo enorme bilancio da 9 mila miliardi di dollari. La Fed spera che, riducendo questi acquisti di bond (e quindi cancellando gran parte di un programma pensato anche per sostenere le banche durante le prime conseguenze economiche della crisi del COVID-19), riuscirà a togliere altro slancio alla crescita dei prezzi.
Ma le conseguenze di questa decisione non sono ancora chiare.
A settembre, un esperto di strategie di Bank of America ha dichiarato che il fatto che la Fed elimini rapidamente la liquidità dal mercato dei Treasury rappresenta “una delle maggiori minacce alla stabilità finanziaria globale oggi, forse peggio della bolla immobiliare del 2004 - 2007”.
Persino il Segretario al Tesoro USA Janet Yellen si è detta “preoccupata” per il mantenimento di una adeguata liquidità sul mercato dei bond. A novembre, i regolatori statunitensi parleranno di possibili modifiche alla struttura del mercato dei Treasury per cercare di affrontare potenziali problemi sistemici.
È per un buon motivo, come ha dimostrato l’improvvisa ascesa al potere di Rishi Sunak nel Regno Unito. Il suo predecessore come primo ministro, Liz Truss, si era ritrovata senza il supporto del suo partito dopo il lancio del disastroso “mini-budget” pieno di tagli alle tasse non finanziati che aveva fatto schizzare alle stelle i rendimenti dei bond governativi britannici, noti come Gilt.
Queste oscillazioni, insieme al tremolio dei fondi pensionistici, hanno spinto la Banca d’Inghilterra a sostenere i mercati del debito britannici con 5 miliardi di sterline di acquisti temporanei di bond. Truss non è più Premier ora, ma il caos intanto ha colpito i mercati dei bond negli USA e in Europa.
I policymaker della Banca Centrale Europea si incontreranno giovedì e dovrebbero rivelare ulteriori dettagli sugli aumenti dei tassi di interesse e, potenzialmente, un dietrofront sugli acquisti di bond.
All’inizio della settimana, i costi di prestito della zona euro sono scesi sulla notizia che la Fed potrebbe cominciare a rallentare il ritmo dell’inasprimento. Gli investitori sperano che la BCE la segua a ruota.
Ma i timori persistono, riecheggiando un’opinione attribuita all’esperto di strategie politiche americano James Carville: “Una volta pensavo che, se esistesse la reincarnazione, mi sarebbe piaciuto tornare nei panni di Presidente, Papa, o campione di baseball. Ma ora vorrei reincarnarmi nel mercato dei bond. Si può spaventare chiunque”.
Resta da vedere se il recente trambusto sul mercato dei bond delle ultime settimane dimostrerà che aveva ragione.