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La BCE riconsidera la strategia obbligazionaria da 1,7 trilioni di euro in seguito alle conseguenze del Covid-19

Pubblicato 24.10.2023, 10:37
Aggiornato 24.10.2023, 10:37
© Reuters.

La Banca centrale europea (BCE) sta rivalutando l'approccio alla gestione dei suoi 1.700 miliardi di euro (1.800 miliardi di dollari) di obbligazioni, in risposta alle conseguenze della pandemia Covid-19. La BCE inizierà le discussioni questa settimana ad Atene, concentrandosi sulla possibilità di interrompere i reinvestimenti del Programma di acquisto di emergenza per le pandemie (PEPP) prima della scadenza di fine 2024.

Secondo InvestingPro, il PEPP ha registrato una tendenza alla diminuzione degli utili per azione e gli analisti prevedono un calo delle vendite nell'anno in corso. Ciononostante, la società è rimasta redditizia negli ultimi dodici mesi e ha registrato un forte rendimento negli ultimi cinque anni. Vale la pena notare che PEPP opera con un livello di indebitamento moderato e le sue attività liquide superano gli obblighi a breve termine. Maggiori dettagli sulla performance di PEPP e ulteriori suggerimenti sono disponibili su InvestingPro.

Reinhard Cluse, capo economista di UBS, è favorevole a una tale mossa prima di qualsiasi taglio dei tassi di interesse, al fine di evitare la confusione degli investitori. In questo modo si sincronizzerebbero le strategie di restrizione quantitativa della BCE con la sua politica dei tassi di interesse, che ha già visto 10 aumenti consecutivi per contrastare l'inflazione. Anche Madis Muller, membro del Consiglio direttivo, è favorevole a un'interruzione anticipata dei reinvestimenti del PEPP, allineandoli alla politica dei tassi di interesse della BCE.

Le incertezze fiscali in paesi come l'Italia e i potenziali ritardi nella riforma delle norme fiscali dell'Unione europea hanno indotto alcuni funzionari a considerare cruciali gli acquisti di PEPP. Questa prospettiva è particolarmente rilevante data l'instabilità del mercato obbligazionario italiano. Gli economisti di Barclays (LON:BARC) hanno riferito che circa 18 miliardi di euro al mese giungono a scadenza nell'ambito del PEPP.

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Ulrike Kastens, dell'asset manager tedesco DWS, suggerisce che i reinvestimenti obbligazionari, pur essendo ampi, potrebbero non essere adatti all'attuale contesto economico. Secondo un recente sondaggio di Bloomberg, un numero crescente di economisti si aspetta una cessazione anticipata dei reinvestimenti del PEPP.

Morgan Stanley (NYSE:MS) prevede un annuncio a dicembre sulla riduzione dei reinvestimenti già a marzo. Un'imminente revisione del quadro operativo della BCE potrebbe richiedere ulteriore tempo. Per gli investitori interessati a monitorare questi sviluppi, InvestingPro offre metriche in tempo reale e vari altri suggerimenti.

Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell'intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.

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