In uno sforzo coordinato per isolare ulteriormente la Russia dal punto di vista economico a causa della guerra in corso in Ucraina, l'Unione Europea, con il sostegno del G7 e del Belgio, ha presentato il suo 12° pacchetto di sanzioni. Quest'ultima serie di misure punitive riguarda specificamente il commercio di diamanti non industriali della Russia, una fonte di reddito significativa per il Paese.
Il primo ministro belga Alexander De Croo si è impegnato a prendere posizione contro quelli che ha definito "diamanti insanguinati russi". Anversa, un attore chiave nel commercio globale di diamanti e un notevole punto di ingresso dei diamanti russi in Europa, è pronta a svolgere un ruolo centrale nell'applicazione di queste sanzioni.
La proposta della Commissione europea, annunciata oggi, prevede un divieto indiretto di importazione dei diamanti lavorati in Russia nei Paesi non appartenenti all'UE, che dovrebbe evolvere in un divieto totale entro gennaio 2024. Questa misura è volta a frenare l'afflusso di diamanti russi che hanno continuato a entrare nel mercato europeo nonostante le sanzioni precedentemente imposte.
Per garantire il rispetto delle nuove restrizioni, l'UE e i suoi partner del G7 stanno sviluppando un sistema per tracciare le vendite di diamanti. L'iniziativa mira a impedire che i beni soggetti a sanzioni sfuggano alle reti di controllo e raggiungano i mercati in modo illecito.
Alrosa, l'azienda che domina le esportazioni russe di diamanti e rappresenta il 28% della produzione mondiale di diamanti, era già stata sottoposta a sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nell'aprile 2022. Ciononostante, l'attuale attenzione dell'UE per i diamanti segnala un aumento della pressione economica su Mosca.
Le sanzioni proposte vanno oltre i diamanti, cercando di inasprire un tetto massimo esistente per il petrolio e introducendo sanzioni per le nazioni terze che aiutano la Russia a eludere queste misure. Il pacchetto di sanzioni completo richiederà l'approvazione unanime di tutti i 27 Stati membri dell'UE prima di poter entrare in vigore.
Josep Borrell, Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considera queste misure come una mossa strategica per ridurre i ricavi delle esportazioni russe e destabilizzare la sua economia. Tuttavia, c'è un certo scetticismo sull'efficacia delle sanzioni dell'UE. La Gazprombank, che gestisce molte delle transazioni energetiche della Russia con l'Europa, sembra essere stata risparmiata dalle sanzioni più dure imposte ad altre entità russe. Ciò ha sollevato dubbi sulla capacità dell'UE di attuare sanzioni efficaci.
All'inizio di quest'anno, in aprile, la Polonia e le nazioni baltiche avevano spinto per l'esclusione di Gazprombank da SWIFT, il sistema di pagamento internazionale fondamentale per le transazioni finanziarie globali. Nonostante i loro sforzi e la crescente frustrazione del Parlamento europeo per le carenze percepite nelle strategie sanzionatorie contro la Russia, Gazprombank continua a operare all'interno di SWIFT.
Con l'acuirsi delle tensioni e il persistere della guerra in Ucraina senza una chiara fine in vista, l'Europa si sforza di trovare nuove strade per esercitare pressioni economiche sulla Russia, mentre è alle prese con la complessità di applicare sanzioni efficaci in tutti i suoi Stati membri.
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