Le decisioni del FOMC della Fed e le parole con cui le accompagnerà il presidente della Banca Centrale Jerome Powell mercoledì 26 gennaio, a mercati europei ormai chiusi ma con ancora un paio d’ore di scambi per Wall Street, sono attese con grande nervosismo da investitori e mercati, anche perché si sovrappongono all’aumento della tensione geopolitica ai confini orientali dell’Unione Europea.
Le attese puntano all’inizio del ciclo di rialzo dei tassi già a marzo e all’avvio del cosiddetto quantitative tightening, vale a dire la progressiva riduzione del bilancio della banca centrale che non solo dovrebbe interrompere gli acquisti di titoli, ma anche smettere di reinvestire a scadenza quelli già in portafoglio, drenando di fatto liquidità.
Omicron e rallentamento economico
Gli esperti di Pimco (NYSE:PKO) si aspettano che Powell riconosca anche i rischi legati alla variante Omicron e segnalare il conseguente rallentamento economico, evidente negli ultimi indicatori, anche se dovrebbe continuare a sottolineare i rischi dell'inflazione. In particolare, Geraldine Sundstrom, Portfolio Manager Asset Allocation di Pimco, ritiene che potremmo essere di fronte all'ultima impennata del boom indotto dalle riaperture e segnala che l'inflazione inizia a sorprendere al ribasso in diversi mercati emergenti, non da ultimo in Cina e India, mentre in USA emergono chiari segnali di rallentamento dei consumi. Intanto l’aumento di inflazione e salari intaccano i profitti delle imprese.
Si tratta, ad avviso degli esperti di Pimco, dei primi concreti segnali di maturazione dell'espansione economica, giunta alla fase centrale e finale del ciclo, che segnerà una crescita sempre più scarsa nei trimestri a venire a fronte degli inasprimenti monetari. Il team strategie di credito globale di Algebris prevede un tono probabilmente aggressivo della Fed, motivato da un mercato del lavoro molto forte e da prezzi al consumo guidati da fattori permanenti, come i servizi.
Chiarimenti sulla riduzione del bilancio
Secondo Algebris, Powell dovrà chiarire quantità e sequenza del quantitative tightening, perché i mercati ora valutano bene l’entità dei rialzi del 2022 ma meno la quantità di riduzione del bilancio. Il rendimento del Treasury a 30 anni è ancora ancora del 2,1%, molto sotto l’inflazione, e gli spread tra le scadenze a 5 e 30 anni sono ora di 50 punti, vicini ai minimi a 5 anni.
Questo secondo Algebris indica che il mercato si aspetta rialzi dei tassi, ma con la speranza che funzionino rapidamente per ridurre l’inflazione, e non
considera affatto una riduzione del bilancio. La riunione del FOMC della Fed, avverte in conclusione Algebris, potrebbe quindi trasformarsi in un campanello d’allarme per la parte lunga della curva, con un impatto potenzialmente forte sui mercati del credito e sui deflussi obbligazionari.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento