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Perché Bce e Fed devono resistere agli allarmi sull’inflazione

Pubblicato 07.06.2021, 10:06
© Reuters.  Perché Bce e Fed devono resistere agli allarmi sull’inflazione

L’inflazione sembra un fantasma del passato, mentre si consolida la nuova alleanza tra politiche fiscali e monetarie per contrastare la minaccia climatica

Una previsione facile-facile: nella prossima decina di giorni la parola più frequente nei titoli dei media finanziari, e anche non, sarà ‘inflazione’, con un picco prevedibile giovedì 10 giugno, quando in contemporanea alla conferenza stampa di Christine Lagarde dopo il board della Bce uscirà il numero dei prezzi al consumo di maggio in Usa. È probabile che sarà un numero ‘robusto’, forse ancora più alto del 4,2% annuo messo a segno ad aprile, per cui ci sarà materia per guru ed esperti per speculare su quello che farà la Po di Jay Powell nella riunione del FOMC in calendario la settimana successiva, per la precisione nella due giorni del 15-16 giugno. Sarà un test importante per la banca centrale americana perché arriva quasi un anno dopo la ‘storica’ svolta annunciata dallo stesso Powell al simposio di Jackson Hole il 27 agosto dell’anno scorso, con cui si è passati da una politica ‘preventiva’ nei confronti del nemico storico delle banche centrali a una nuova politica ‘reattiva’, vale a dire tollerare un’inflazione che corre anche sopra il target del 2% per consentire di recuperare il ‘gap’ creato nell’anno della pandemia.

I NERVI DI POWELL ALLA PROVA

Tutti si chiedono se Powell avrà i nervi per tener fede all’impegno anche a fronte di un’inflazione che strappa, e si chiedono anche cosa potrà inventarsi la ‘colomba’ Lagarde per resistere alle pressioni dei ‘falchi’, visto che anche in Europa l’inflazione ha sfondato il 2% e che l’obiettivo della politica monetaria europea di un’inflazione ‘vicina, ma sotto’ quel livello non è stato modificato, a differenza di quanto ha fatto la Fed. Ma la domanda forse più importante è un’altra: nell’anno 21 del nuovo millennio, dopo la globalizzazione, la rivoluzione digitale e dell’automazione, la grande crisi finanziaria la crisi del debito europeo, e infine la pandemia, l’inflazione è ancora il nemico numero uno di chi ha la responsabilità del governo della moneta? Powell e Janet Yellen, sua ex collega che ora siede al Dipartimento al Tesoro americano, se la cavano assicurando che gli strappi attuali sono temporanei e destinati a rientrare. Ma non offrono risposte ‘strategiche’...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


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