Di Alessandro Albano
Investing.com - La banca centrale turca ha deciso di tagliare ulteriormente il tasso di riferimento, nonostante un'inflazione alle stelle, di 200 punti base al 16%, oltre il doppio rispetto alle attese (50 bps), spingendo la lira turca a nuovi minimi storici di 9,501 contro il dollaro Usa.
Dopo l'allentamento di settembre di 100 bps sul tasso principale, la banca ha dichiarato che potrebbero esserci spazio per nuove manovre per la politica monetaria entro fine anno, in seguito alle richieste del presidente Erdogan di spingere su una politica monetaria più espansiva.
La scelta della banca centrale va contro le regole di politica monetaria ma si allinea perfettamente con l'idea di Erdogan di avere tassi relativamente bassi in un contesto di alta inflazione e rendimenti reali quasi a 0. Dopo la decisione, il titolo a dieci anni è balzato del 7% al 20,39%, mentre il quinquennale segna il +5% al 20,085%.
I precedente governatori hanno cercato di inasprire ma il risultato è stato il licenziamento di 3 banchieri in meno di due anni e mezzo e, recentemente, tre membri del comitato per la politica monetaria (Mpc), tra cui due considerati contrari ai tagli dei tassi.
Nel mese di settembre, il tasso d'inflazione annuale è stato pari a circa il 20%, con un picco dei costi della vita per i consumatori turchi a causa degli elevati prezzi immobiliari e per prodotti alimentari. Come ricorda Reuters, l'inflazione è rimasta a due cifre per la buona parte degli ultimi cinque anni, ben oltre il target del 5%.