BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno trovato un accordo sulla riforma del patto di Stabilità che prevede più tempo per ridurre il debito e incentivi per gli investimenti pubblici anche durante il percorso di consolidamento di bilancio.
La riforma giunge dopo che i livelli di debito dei vari Paesi hanno toccato nuovi massimi per via dei programmi di aiuto post pandemia e mentre il continente ha bisogno di affrontare nuove spese per mantenere gli obiettivi per il clima, la politica industriale e la sicurezza.
"Ci sono alcune cose positive e altre meno. L'Italia ha ottenuto però molto e soprattutto quello che sottoscriviamo è un accordo sostenibile per il nostro Paese volto da una parte a una realistica e graduale riduzione del debito mentre dall'altra guarda agli investimenti specialmente del Pnrr con spirito costruttivo", commenta il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.
Le nuove norme fissano importi minimi di riduzione media del deficit e del debito che un governo deve rispettare, questo per soddisfare le richieste dei cosiddetti Paesi frugali, Germania in testa. Ma, in generale, le nuove norme sono più blande rispetto alle precedenti, in una vittoria per i paesi del Sud, capeggiati dalla Francia.
"Consideriamo positivo il recepimento delle nostre iniziali richieste di estensione automatica del piano connessa agli investimenti del Pnrr, l'aver considerato un fattore rilevante la difesa, lo scomputo della spesa per interessi dal deficit strutturale fino al 2027", aggiunge Giorgetti.
L'accordo verrà ora discusso con il Parlamento europeo prima che diventi legge. Se c'è spazio per qualche aggiustamento, è improbabile invece che l'impianto subisca modifiche sostanziali.
La riforma non avrà impatto sulle norme di bilancio europee nel 2024 perché i bilanci dei vari Paesi per il prossimo anno sono già state decise sulla base delle linee guida nel corso del 2023.
Le nuove regole però stabiliranno un ritmo lento ma costante di riduzione del deficit e del debito a partire dal 2025 in un arco di tempo compreso tra i quattro e i sette anni, con la possibilità di un prolungamento se un Paese effettua riforme e investimenti in settori prioritari per l'Ue.
Si tratta della quarta riforma delle regole di bilancio europee, ovvero del Patto di stabilità e crescita, volte a sostenere il valore dell'euro limitando l'indebitamento pubblico.
Il Patto è un insieme di regole che salvaguardano i limiti dell'Ue del 3% del Pil per il deficit e del 60% del Pil per il debito.
La riforma delle regole si è resa necessaria perché la pandemia Covid-19 e la crisi dei prezzi dell'energia causata dall'invasione russa dell'Ucraina hanno provocato un'impennata del debito pubblico che ha reso le regole precedenti poco realistiche.
Mentre le vecchie regole richiedevano che un Paese ad alto debito come l'Italia tagliasse ogni anno il proprio debito di 1/20 dell'eccedenza rispetto al 60% del Pil, o del 4% del Pil per Roma, le nuove regole richiedono solo una riduzione media annua del debito di almeno l'1% del Pil.
(Versione italiana Sara Rossi, editing Andrea Mandalà)