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Ue propone stop a greggio e raffinati russi - von der Leyen

Pubblicato 04.05.2022, 09:22
Aggiornato 04.05.2022, 10:01
© Reuters
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Dopo aver imposto il blocco sulle importazioni di carbone, l'Unione europea cesserà di comprare petrolio russo e prodotti raffinati all'interno del sesto round di sanzioni contro Mosca, ha affermato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al Parlamento europeo mercoledì. 

"Elimineremo gradualmente la fornitura russa di petrolio greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro la fine dell'anno", ha detto l'ex ministro della difesa tedesco, aggiungendo che "sarà un divieto totale di importazione su tutto il petrolio russo, marittimo e oleodotto, greggio e raffinato". 

"Sia chiaro: non sarà facile", ha precisato von der Leyen, in quanto diversi Stati membri dipendono "fortemente dal petrolio russo. Ma dobbiamo semplicemente lavorarci sopra". 

Con i pacchetti di sanzioni economiche, l'Ue sta "privando l'economia russa della sua capacità di diversificarsi e modernizzarsi. Putin voleva cancellare l'Ucraina dalla mappa. Chiaramente non ci riuscirà", ha detto la von der Leyen al Parlamento Ue. 

Oltre allo stop sul greggio russo, la Commissione ha proposto il ban dal sistema SWIFT per Sberbank (LON:SBNCyq) e "altri due grandi istituti del Paese", completando "il totale isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale". Inoltre, Bruxelles vieterà la licenza "a tre grandi emittenti statali russe", in quanto "amplificano le bugie e la propaganda di Putin". 

La proposta del braccio esecutivo di Bruxelles, che per entrare in vigore richiede l'approvazione di tutti i 27 Stati membri, si scontra con le dichiarazioni di alcuni Paesi dell'area CEE, i quali hanno affermato nei giorni scorsi di essere pronti a non sottoscrivere le sanzioni che riguardano l'energia russa per via delle possibili ricadute sulle rispettive economie. 

Per ricevere l'ok da tutti i membri, tuttavia, la Commissione sarebbe disposta a concedere un'esenzione dall'embargo sul petrolio russo o "un lungo periodo di transizione" a quei Paesi fortemente dipendenti dal petrolio di Mosca come Ungheria e Slovacchia. 

Il ministero dell'Economia slovacco ha detto a Reuters che "se si tratta di un embargo approvato sul greggio russo, all'interno di un ulteriore pacchetto di sanzioni contro la Russia, allora la Slovacchia chiederà un'esenzione", mentre il portavoce del governo di Budapest Zoltan Kovacs ha ribadito all'agenzia di stampa che la posizione ungherese "su qualsiasi embargo di greggio e gas non è cambiata: non siamo a favore".

La Germania, anch'essa dipendente dall'oro nero di Mosca, tramite il ministro delle finanze Lindner si è detta "aperta a discutere del boicottaggio del petrolio russo" sebbene ci sarà "un impatto diverso dall'embargo sul petrolio" per cui gli Stati membri "dovranno rispettarsi e aiutarsi fra loro".

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