Per Christophe Braun (Capital Group) l’adozione di politiche monetarie e fiscali coordinate dovrebbe garantire le migliori possibilità di sostenere l’economia giapponese a fronte delle perturbazioni causate dalla pandemia
Cosa ne sarà dell’Abenomics, l’aggressivo pacchetto di misure economiche promosso dal primo ministro giapponese Shinzo Abe che a fine agosto ha annunciato che si dimetterà per motivi di salute? È la domanda che gli analisti economici e finanziari si pongono in attesa di conoscere chi rivestirà l’incarico di primo ministro alla fine del mandato di Abe che scadrà nel settembre 2021.
POSIZIONI POLITICHE DIVERSE
Un interrogativo a cui non è facile rispondere con molti candidati potenziali che presentano posizioni politiche diverse “Yoshihide Suga, il capo segretario di gabinetto eletto dal partito liberal-democratico (LDP) al governo, è considerato il volto dell’amministrazione Abe e non dovrebbe sconvolgere la politica economica. Il legislatore del LDP Shigeru Ishiba, invece, si è opposto pubblicamente ad alcune decisioni di Abe in passato, pertanto potrebbe rompere con le attuali politiche monetarie e fiscali. C’è poi il ministro della difesa Taro Kono, riformista ma prudente in materia fiscale, che probabilmente spingerebbe la Bank of Japan a interrompere la monetizzazione del debito pubblico”, spiega Christophe Braun, Investment Director di Capital Group...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge