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Dollaro su; sulla sterlina pesano timori Brexit, l’euro attende la BCE

Pubblicato 08.09.2020, 08:55
Aggiornato 08.09.2020, 09:13

Di Peter Nurse 

Investing.com - Il dollaro sale negli scambi della mattinata europea di questo martedì, mentre la sterlina continua a scendere in un clima di incertezza per le probabilità di avere un accordo commerciale post-Brexit.

Alle 2:55 ET (06:55 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,4% a 93,062.

Delle nuove trattative commerciali tra UE e Regno Unito su un possibile accordo ricominceranno nel corso della giornata, ma il Regno Unito ha acceso la miccia nel fine settimana minacciando di far saltare l’accordo di divorzio a meno che non si concordino i termini sul libero commercio entro il mese prossimo.

Le trattative sono ferme da mesi su due questioni chiave: aiuti di stato e pesca.

“La fiamma della Brexit si è riaccesa e la sterlina, secondo noi, è impreparata. Stimiamo che non ci sia alcun sovrapprezzo di rischio messo in conto nella valuta, mentre le posizioni speculative sono neutrali. Entrambi questi aspetti dovrebbero facilitare il ribasso della GBP questo mese, man mano che le notizie negative prenderanno piede”, scrivono in una nota gli analisti di ING.

I fondi azionari focalizzati sul Regno Unito hanno registrato uscite record di 1,2 miliardi di sterline (1,58 miliardi di dollari) negli ultimi tre mesi, con gli investitori preoccupati per una Brexit senza accordo e per l’impatto della pandemia di coronavirus, in base a quanto rivelato dai dati di Calastone questa mattina.

Alle 2:55 ET, il cambio GBP/USD scende dello 0,1% a 1,3148 e la coppia EUR/GBP va su dello 0,2% a 0,8988.

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Inoltre, il cambio EUR/USD è in calo dello 0,1% a 1,1813, con gli investitori che attendono il vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea di questa settimana nelle crescenti aspettative di un messaggio cauto.

La maggior parte degli analisti non si aspetta un cambiamento della posizione di politica monetaria della banca, ma seguirà da vicino il messaggio sulle stime sull’inflazione e cercherà di capire se la banca sembri o meno preoccupata dalla forza dell’euro, soprattutto dopo che la moneta unica ha registrato un massimo di due anni di poco più di 1,20 dollari all’inizio del mese.

“La nostra previsione è di non vedere ancora interventi la prossima settimana, ma crediamo che manchi poco e il rischio è chiaramente quello di un maggiore allentamento”, spiegano gli analisti di Nordea in una nota. “Crediamo anche che la BCE si impegnerà ad evitare una replica del deludente vertice di marzo e farà molte promesse di interventi futuri, se non veri e propri interventi ora”.

Intanto, la coppia USD/JPY è pressoché invariata a 106,24, dopo che l’economia nipponica si è contratta al tasso annuo del 28,1% nel secondo trimestre, molto di più rispetto alla lettura preliminare del 27,8%.

Inoltre, Yoshihide Suga, probabile candidato successore di Shinzo Abe come Primo Ministro alle elezioni per il ruolo previste per la prossima settimana, ha lasciato intendere la possibilità di elezioni anticipate.

 

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