LONDRA (Reuters) - Il dollaro si allontana dai massimi da due anni dopo che dati deboli sulla manifattura Usa hanno fatto temere che la guerra commerciale con la Cina possa danneggiare la prima economia mondiale, con un impatto sullo status di valuta rifugio del biglietto verde.
L'indice del dollaro scende dello 0,06% contro un paniere di valute a 97,794.
L'attività manifatturiera Usa a maggio è risultata ai minimi da quasi un decennio, con una stima flash dell'indice Pmi Markit a 50,6 dal precedente 52,6, un dato che suggerisce un rallentamento della crescita statunitense.
Si acuiscono le tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Il presidente Donald Trump ha detto che i problemi con Huawei potrebbero essere risolti nell'ambito dell'accordo sul commercio, definendo però "molto pericoloso" il gigante tecnologico cinese.
Le tensioni sul commercio e i deboli dati macro hanno alimentato le attese relative a un intervento della Fed sui tassi: i mercati valutari si aspettano un taglio entro ottobre e un altro entro gennaio 2020.
Euro in marginale recupero. Il cross con il dollaro è a 1,1185 in rialzo di 0,04%.
L'euro potrebbe beneficiare anche delle notizie sulle elezioni Ue in arrivo dall'Olanda, primo Paese a votare ieri assieme al Regno Unito. Secondo un sondaggio, il partito laburista del commissario europeo Frans Timmermans ha vinto a sorpresa battendo senza problemi gli euroscettici che i sondaggi davano in testa.