Investing.com - Il dollaro si è indebolito contro le altre principali valute questo giovedì, dopo il rilascio dei verbali del vertice Fed di dicembre che hanno sottolineato una certa incertezza per l’impatto delle politiche di Trump sull’economia statunitense.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,55% al minimo di tre settimane di 101,93.
Ieri l’indice ha toccato 103,81, il massimo dal dicembre 2002, grazie ai dati sull’industria USA che hanno alimentato le aspettative di un inasprimento della politica monetaria.
I verbali del vertice della Fed del 13-14 dicembre hanno mostrato che è stata "enfatizzata l’incertezza" sulla direzione politica dell’amministrazione del Presidente Donald Trump.
Trump si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio e ancora deve illustrare nei dettagli la propria politica.
I verbali hanno mostrato che secondo i policymakers i tagli alle tasse e l’aumento della spesa pubblica promessi da Trump potrebbero sostenere l’inflazione e portare ad un aumento più veloce dei tassi di interesse nel corso dell’anno.
L’euro è in salita, con il cambio EUR/USD su dello 0,41% a 1,0530, alimentando la ripresa dal minimi di 14 anni di 1,0339 toccato lunedì.
Il cambio GBP/USD è in calo dello 0,22% a 1,2293 in attesa del report del Regno Unito sull’attività del settore terziario.
Il dollaro australiano ha registrato il massimo di due settimane dopo i dati che hanno mostrato una crescita dell’attività del settore terziario cinese al massimo di 17 mese a dicembre.
Il cambio AUD/USD ha toccato i massimi di 0,7330 immediatamente dopo il report, per poi attestarsi a 0,7296.