Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo martedì, riemergono i timori sugli effetti della Brexit, mentre gli investitori attendono il report della Banca d’Inghilterra nel corso della giornata e le successive dichiarazioni del Governatore BoE Mark Carney.
Il cambio GBP/USD è sceso dell’1,19%, al minimo di 31 anni di 1,3128.
Nel report del gruppo di ricerche di mercato Markit e del Chartered Institute of Purchasing & Supply si legge che l’indice dei direttori acquisti per il settore terziario britannico è sceso ad un dato destagionalizzato di 53,5 lo scorso mese dalla lettura di maggio di 53,2. Gli analisti avevano previsto un aumento a 52,5 per giugno.
Nonostante il fatto che sia stata comunque registrata una crescita nel settore, il dato dimostra la crescita più lenta del settore dall’aprile 2013.
Markit ha dichiarato che l’89% dei sondaggi PMI è stato inviato prima del voto sulla Brexit.
Gli investitori restano cauti dopo la decisione shock del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea, decisione che ha fatto sorgere i timori sull’impatto del voto sull’economia britannica e su quella mondiale.
Ieri, Nigel Farage, uno dei principali promotori della campagna per la Brexit, ha rassegnato le dimissioni da leder del partito UKIP, affermando di "aver fatto la sua parte".
Gli operatori attendono il report sulla stabilità finanziaria della BoE nel corso della giornata, alla ricerca di segnali sullo stato di salute del settore bancario britannico, dopo il voto della Brexit.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,10% a 1,1143.
Stamane Markit ha dichiarato che l’indice PMI Tedesco sui servizi è salito a 53,7 a giugno da 53,2 a maggio, contro le aspettative di una lettura invariata.
Per quanto riguarda l’intera zona euro, l’indice Markit PMI sui servizi è salito a 52,8 lo scorso mese da 52,4 a maggio, contro le aspettative di una lettura invariata.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,84% a 101,72, mentre il cambio USD/CHF è stabile a 0,9714.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,53% a 0,7499 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,32% a 0,7204.
Con una decisione ampiamente prevista, la RBA ha mantenuto i tassi all’1,75% ma ha dichiarato di essere pronta ad agire qualora fosse necessario, alimentando così le aspettative verso un imminente taglio dei tassi.
Sempre oggi l’ufficio nazionale di statistica australiano ha dichiarato che le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,2% a maggio, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale australiano è salito a 2,218 miliardi di dollari australiani a maggio da 1,785 miliardi ad aprile. Gli analisti avevano previsto una lettura a 1,500 miliardi di dollari australiani a maggio.
In Nuova Zelanda, i dati hanno mostrato che l’indice NZIER sulla fiducia delle imprese è salito a 19 nel secondo trimestre da una lettura di 2 nel primo trimestre.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,41% a 1,2897.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 95,69.