LONDRA (Reuters) - Il movimento di rialzo del dollaro innescato dall'azione della Fed sbiadisce in attesa del meeting Bce, mentre l'euro registra un rialzo. La valuta Usa lascia quindi i massimi delle tre settimane contro lo yen, mentre i trader prendono profitto in vista della riunione dell'istituto centrale europeo.
** Dalla conferenza stampa del presidente Bce Mario Draghi, secondo una parte del mercato, potrebbero arrivare indicazioni formali sul percorso di chiusura del Qe. Come mostrato anche dall'ultimo sondaggio Reuters, il consensus è per un azzeramento del programma entro fine 2018, con un'ampia maggioranza di economisti che indica il termine di dicembre. La Bce ha finora evitato di impegnarsi su date precise, ma dopo recenti dichiarazioni di tono restrittivo di diversi suoi esponenti, si è cominciata a prezzare la possibilità che la banca centrale fornisca già ora un segnale più preciso. Sul fronte tassi, le aspettative sono per un primo intervento sulla deposit facility nel secondo trimestre del 2019 (probabilmente a giugno) e per un rialzo di quello principale nel trimestre successivo.
** A pesare sul dollaro/yen, concorrono anche i timori relativi alle relazioni commerciali Usa-Cina, con una forza alla valuta nipponica, sempre ricercata nei momenti di crisi.
** "In un mondo sempre più incerto, la politica monetaria Usa resta noiosamente rassicurante" dice Stefan Kreuzkamp, funzionario investimenti di Dws, di Deutsche Bank (DE:DBKGn). "I policymaker hanno dipinto un quadro generalmente ottimista delle prospettive dell'economia Usa. Nonostante le continue frizioni commerciali, sia noi che la Fed prevediamo che la crescita Usa si mantenga al di sopra del trend almeno fino al prossimo anno".
** In linea alle aspettative di mercato e analisti, al termine del Fomc la Fed ha deciso di aumentare il costo del denaro di un quarto di punto, portando il tasso di riferimento sui Fed Fund a 1,75%-2,00%. Si tratta della seconda stretta da un quarto di punto nel 2018 dopo quella analoga di marzo, una decisione che è stata adottata all'unanimità. La banca centrale Usa vede altri due rialzi nel 2018, per un totale di quattro nell'anno, e tre rialzi nel 2019. Definisce inoltre la crescita economica solida mentre prima l'aveva descritta come moderata e ribadisce che la politica monetaria resta accomodante.