Investing.com - L’euro è in lieve rialzo contro il dollaro e la sterlina negli scambi europei di questo venerdì mattina, supportato dai segnali di una ripresa economica in Cina e dalle notizie di acquisti legati ad una grossa acquisizione transfrontaliera, mentre la sterlina continua a scendere nella prospettiva di altri mesi di incertezza per la Brexit.
Reuters ha parlato di acquisti speculativi di euro in vista del completamento dell’acquisizione da parte di Mitsubishi UFJ della divisione aviazione della tedesca DZ Bank, un accordo che costerà oltre 5,3 miliardi di euro (5,9 miliardi di dollari).
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 96,675, malgrado il rialzo contro lo yen sulla scia dei dati USA migliori del previsto sulle richieste di sussidio di disoccupazione e sull’inflazione dei prezzi alla produzione pubblicati ieri.
La propensione al rischio ha ricevuto ulteriore stimolo dalla serie di dati commerciali cinesi misti relativi al mese di marzo, da cui è emersa una netta ripresa delle esportazioni, schizzate di oltre il 14% sull’anno, ben al di sopra del 7,3% previsto.
Le importazioni, invece, hanno deluso le aspettative, crollando del 7,6% sull’anno anziché dell’1,3% stimato.
Nel frattempo, il sentimento nei confronti dell’euro è rimasto sottotono sulla scia di un’altra conferenza stampa cauta della Banca Centrale Europea, mentre quello verso la sterlina è migliorato, in quanto sulla valuta pesa la decisione dell’UE di prorogare la scadenza della Brexit a fine ottobre.
La notizia secondo cui gli stati membri dell’UE dovranno approvare il mandato per l’Unione Europea per cominciare le trattative commerciali con gli Stati Uniti potrebbe supportare il sentimento ai margini, ma finora ha avuto poco impatto.
Alle 04:00 ET (08:00 GMT), l’euro si attesta a 1,1284 dollari, su dello 0,3% rispetto agli scambi di ieri sera in Europa, ed a 0,8640 contro la sterlina, in salita dello 0,3% e testando il massimo di tre settimane di 0,8643.
Intanto, la lira turca resta sotto pressione dopo l’ennesimo calo delle riserve di valute estere del paese. Il crollo di oltre il 3% delle riserve nette nella settimana terminata il 5 aprile va ad aggiungersi alla reazione negativa al piano del governo di rafforzare le banche nazionali, in difficoltà nel rifinanziare i prestiti esteri.