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Indice del dollaro in calo dopo i dati USA deludenti

Pubblicato 27.01.2015, 14:48
Aggiornato 27.01.2015, 14:48
L’indice del dollaro scende contro i rivali dopo i dati deludenti sugli ordinativi di beni durevoli

Investing.com - Il dollaro scende contro le altre principali valute questo martedì, a causa dei dati deludenti sugli ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti, mentre gli investitori attendono l’esito del vertice della Federal Reserve previsto per domani.

Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che il totale degli ordinativi di beni durevoli è sceso del 3,4% il mese scorso, contro le previsioni di un aumento dello 0,5%. Il dato di novembre è stato rivisto ad un calo del 2,1% rispetto alla riduzione precedentemente riportata dello 0,9%.

Gli ordinativi di beni durevoli core, che escludono i i costi volatili del trasporto, sono scesi dello 0,8% a dicembre, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,6%. Gli ordinativi di beni durevoli core sono scesi dell’1,3% a novembre, dato rivisto rispetto al calo precedentemente stimato dello 0,7%.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,70% a 94,63, non lontano dal massimo di oltre 11 anni di 95,77 toccato venerdì scorso.

Il cambio EUR/USD sale dello 0,80% a 1,1325, staccandosi dal minimo di ieri di 1,1099, il minimo dal settembre 2003.

La moneta unica ieri ha toccato il minimo degli ultimi 11 anni contro il dollaro sulla scia della notizia della vittoria del partito anti-austerity, la Syriza, alle elezioni in Grecia.

Tuttavia, l’euro si è poi stabilizzato dal momento che le forti perdite hanno spinto gli investitori a bloccare i profitti con posizioni ribassiste sulla valuta.

I traders restano cauti tra i timori per la richiesta da parte della Syriza di rinegoziare i termini del salvataggio internazionale della Grecia da 240 miliardi di euro, richiesta che potrebbe portare il paese a lasciare la zona euro.

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Anche la sterlina sale contro il biglietto verde, con la coppia GBP/USD su dello 0,52% a 1,5151.

Secondo i dati pubblicati questa mattina dall’Ufficio Nazionale di Statistica britannico, il prodotto interno lordo è salito dello 0,5% nell’ultimo trimestre del 2014, al di sotto delle previsioni di un aumento dello 0,6%. L’economia britannica è cresciuta dello 0,7% nel trimestre precedente.

Su base annua, l’economia britannica è aumentata del 2,7% nel trimestre terminato a dicembre, deludendo le aspettative di una crescita del 2,8%. L’economia britannica è salita al tasso annuo del 2,6% nel terzo trimestre del 2014.

In un secondo report si legge che le concessioni di mutui nel Regno Unito sono diminuite al minimo di 20 mesi di 35.700 unità il mese scorso dal totale di novembre pari a 36.700 unità. Gli analisti avevano previsto un calo a 36.600 unità a dicembre.

Intanto, il franco svizzero resta in calo contro l’euro e il dollaro tra le speculazioni che la Banca Nazionale Svizzera possa intervenire sui mercati per indebolire la valuta.

Il cambio EUR/CHF sale dello 0,07% a 1,0158 dopo aver precedentemente toccato il massimo di 1,0382 ed aver subito un’impennata di oltre il 3% ieri. La coppia USD/CHF scende dello 0,66% a 0,8971, dopo aver precedentemente toccato il massimo di 0,9166.

In un’intervista pubblicata questa mattina, il Vice Presidente della SNB Jean-Pierre Danthine ha dichiarato che la banca è ancora “pronta” ad intervenire sui mercati finanziari. “Il tasso minimo di cambio non poteva più essere mantenuto” con il programma di acquisti di bond della BCE, ha aggiunto.

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Il dollaro scende contro lo yen, con la coppia USD/JPY giù dello 0,78% a 117,54.

Il dollaro australiano e quello neozelandese restano in salita, con il cambio AUD/USD su dello 0,18% a 0,7939 e la coppia NZD/USD in salita dello 0,23% a 0,7444. Il dollaro canadese sale ma resta vicino al minimo di quasi sei anni, con il cambio USD/CAD giù dello 0,18% a 1,2455.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i report del settore privato sulla fiducia dei consumatori e la vendita di case nuove.

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