Investing.com - L’indice settimanale del sentimento di Investing.com pubblicato questo lunedì ha mostrato che le posizioni rialziste sul dollaro sono diminuite nella settimana terminata l’11 dicembre, in vista dell’attesissimo vertice della Federal Reserve in agenda questa settimana.
Secondo il report, il 31,2% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia EUR/USD la scorsa settimana, in salita dal 27,1% della settimana prima. L’euro è rimasto supportato dopo le nuove misure di stimolo annunciate all’inizio del mese dalla Banca Centrale Europea, misure che hanno deluso le aspettative dei mercati.
Il 40,5% degli investitori ha tenuto le posizioni lunghe sul cambio GBP/USD, in salita dal 38,4% della settimana precedente, il 59,0% degli operatori dei mercati ha mantenuto posizioni lunghe sulla coppia USD/JPY, rispetto al 56,1% della settimana precedente, mentre il 53,2% degli investitori ha mantenuto posizioni lunghe sul cambio USD/CHF, in salita dal 46,6% della settimana prima.
Tra le valute legate alle materie prime, il 43,0% ha mantenuto posizioni lunghe sul cambio USD/CAD, in calo dal 45,2% della settimana precedente, il 41,7% ha mantenuto le posizioni lunghe sulla coppia AUD/USD, rispetto al 32,4% della settimana prima, mentre il 38,8% ha mantenuto le posizioni lunghe sul cambio NZD/USD, su dal 34,6 della settimana precedente.
Secondo il report, il 53,6% dei traders ha mantenuto le posizioni lunghe sui futures dell’oro la scorsa settimana, in salita dal 50,0% della settimana prima.
Nel report si legge inoltre che il 41,3% degli investitori ha mantenuto le posizioni lunghe sull’indice S&P 500 la scorsa settimana, rispetto al 29,4% della settimana precedente.
Una lettura tra il 50% ed il 70% è rialzista per lo strumento, una lettura tra 30% e 50% è ribassista, una lettura sopra il 70% indica condizioni di overbought ed una lettura sotto il 30% indica condizioni di oversold.
La serie di indici di Investing.com è sviluppata internamente. Ciascun indice misura l’esposizione generale alle principali coppie di valute, alle materie prime e agli indici, mediante l’uso dei dati sugli scambi di futures e OTC su tutte le posizioni aperte long e short.