Investing.com - La sterlina scende al minimo giornaliero questo giovedì, dopo i dati da cui è emerso che le vendite al dettaglio britanniche sono scese a settembre, alimentando i timori che l’economia stia perdendo lo slancio.
Il cambio GBP/USD scende dello 0,42% a 1,3152 alle 05:22 ET (09:22 GMT) da circa 1,3180 segnato prima dei dati.
Le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,8% il mese scorso, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico, molto più dello 0,1% previsto.
I negozi non alimentari hanno registrato il calo maggiore delle entrate, secondo l’ONS.
Rispetto allo scorso anno, i volumi delle vendite sono aumentati di solo l’1,2%, meno del 2,1% previsto.
Nel report si legge inoltre che i prezzi sono aumentati del 3,3% nell’ultimo anno, l’aumento maggiore dal marzo del 2012.
L’aumento dell’inflazione, dovuto principalmente al crollo della sterlina in seguito al voto sulla Brexit dello scorso anno, ha comportato una stretta sulle spese delle famiglie. L’ultimo report sull’occupazione britannica, pubblicato ieri, ha rivelato che l’aumento dei compensi è ancora inferiore a quello dell’inflazione.
I dati deludenti alimentano i dubbi sulle prospettive di un aumento dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra nei prossimi mesi.
La sterlina scende anche contro l’euro, con la coppia EUR/GBP su dello 0,53% a 0,8973 da 0,8940 segnato prima.
Nella zona euro, gli investitori continuano a tenere d’occhio l’impasse tra Catalogna e Spagna, dal momento che è scaduto il termine concesso da Madrid alla regione per rinunciare alla richiesta di indipendenza.
Il governo spagnolo dovrebbe ora sospendere l’autonomia catalana ed imporre un governo diretto dal momento che il presidente della regione Carles Puigdemont si è rifiutato di ritirare la richiesta di indipendenza.