Di Ambar Warrick
Investing.com - La maggior parte delle valute asiatiche è rimasta stabile questo martedì, mentre il dollaro americano frena la recente serie di ribassi, in vista degli attesi dati sull’inflazione statunitense nel corso della giornata.
Lo yuan cinese, il dollaro di Hong Kong e il won sudcoreano si sono mosse pochissimo rispetto al dollaro in attesa dei dati.
Il biglietto verde, invece, sembra essersi stabilizzato dopo cinque giorni di perdite consecutive. L’indice del dollaro è sceso dello 0,1%.
Le prese di profitto e le aspettative verso un calo dell’inflazione sono stati i motivi principali del calo del biglietto verde.
I mercati sono in attesa dei dati sull’ IPC statunitense, previsti per le 14:30 CEST. Si prevede che il dato sia sceso a un tasso annuo dell’8,1% ad agosto, rispetto alla lettura di luglio dell’8,5%.
La lettura dovrebbe mostrare che un ulteriore calo dell’inflazione USA attenuata rispetto ai massimi di 40 anni toccati a giugno, grazie ai forti aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e al calo dei costi dei carburanti.
Ma sebbene la lettura indichi probabilmente una tendenza positiva per l’inflazione statunitense, i mercati prevedono in generale che la Fed continuerà ad aumentare i tassi a ritmo sostenuto per il resto dell’anno, dato che l’inflazione è ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale della banca centrale del 2%.
Gli operatori continuano a prevedere una probabilità di oltre il 90% che la Fed aumenti i tassi di 75 punti base la prossima settimana.
Le aspettative di un eventuale ammorbidimento dell’orientamento della Fed hanno e pesato sul dollaro.
Lo yen giapponese è salito dello 0,2% martedì, mentre l’euro ha guadagnato lo 0,1%. Entrambe le valute sono ancora in prossimità dei minimi pluriennali rispetto al dollaro.
Nella regione Asia-Pacifico, il dollaro australiano è sceso dello 0,2%, dopo che i dati hanno mostrato che la fiducia dei consumatori e delle imprese è scesa, nonostante un lieve miglioramento negli ultimi mesi.
Il dollaro neozelandese è sceso dello 0,2% in vista dei dati e sul PIL previsti in settimana. Si prevede che la crescita economica annua sia fortemente diminuita nel secondo trimestre, a causa dell’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse.