Contenuto sponsorizzato offerto da Unicredit Bank AG
L’Airbag fu inventato nel 1952 da John W. Hentrick, ci vollero poi oltre trent’anni perché l’invenzione venne prima perfezionata e poi resa obbligatoria su tutte le auto. Oggi è noto a tutti che guidare una macchina con l’airbag può fare la differenza in caso di incidente. Anche con gli investimenti nei certificate vale lo stesso principio. Esporsi con un prodotto dotato di protezione Airbag può salvare l’intero investimento.
Unicredit (MI:CRDI) da tempo è attenta a questo aspetto, e cogliendo un ottimo timing, dettato da un aumento della volatilità, ha appena lanciato una famiglia di 9 certificate settoriali Cash collect dotati di protezione airbag con rendimenti interessanti. I sottostanti sono composti da panieri di azioni italiane e internazionali, scadenza a 4 anni (ottobre 2024) e premi trimestrali condizionati, che partono da un minimo dell’1,50% fino a un massimo del 5,50%.
I premi sono dotati dell'effetto memoria, ovvero se eventualmente non corrisposti non vengono persi ma saranno pagati se ad una delle successive date di osservazione, la condizione del pagamento sarà soddisfatta.
A chi piace guidare con prudenza senza però rinunciare troppo al rendimento questa famiglia di certificate offre rendimenti interessati e protezione di tre livelli: barriera di tipo europea profonda il 65%, panieri settoriali, ovvero non si cade nella trappola di sottostanti troppo decorrelati che seguono traiettorie diverse (buona tenuta di strada) e l’effetto Airbag.
Non è stato facile selezionare tra i nove della famiglia uno particolare, perché tutti offrono tematiche interessanti, dal settore tech all’auto, con alti rendimenti all’oil e banks eccessivamente depressi, fino a , food & beverage, luxury, sport & pharma, più resilienti.
Per la nostra prova su strada abbiamo selezionato il certificate con ISIN DE000HV4H9S7, sottostanti quattro big del settore oil: Total (MI:TOT), Eni (MI:ENI), Royal Dutch Shell (AS:RDSa) e Bp (LON:BP). Il certificate stacca cedole trimestrali del 2,5%, (10% annuo) con effetto memoria. Oggi il prodotto quota sotto la pari a 97 euro.
Qui trovate una tabella con i livelli di riferimento.
https://twitter.com/InvestingItalia/status/1323888366832754691
Oltre all’effetto memoria, gli Airbag Cash Collect Worst Of Certificate prevedono la possibilità di rimborso anticipato a 100 euro a partire dal sesto mese (data di valutazione 14.04. 2021) che scatta con tutti i sottostanti pari o sopra al livello iniziale.
Se non è intervenuto il rimborso anticipato si arriva alla scadenza e avremo due scenari possibili: con tutti i sottostanti a un livello pari o superiore alla barriera, il certificate verrà rimborsato a 100 euro, oltre a distribuire tutti i premi non staccati (effetto memoria). Al contrario con, anche un solo sottostante, sotto la barriera verrà corrisposto un valore inferiore all'Importo nominale.
Qui entra in gioco l’effetto Airbag, se normalmente, senza questa protezione, il valore di rimborso riflette la performance del peggiore dei sottostanti dal livello iniziale, grazie all’effetto Airbag la performance del peggiore dei sottostanti non si calcola dal livello iniziale ma dalla barriera.
La formula del rimborso con l’effetto Air Bag è questa:
Valore del rimborso = importo nominale x [Valore finale / (strike x Barriera %)]
Semplificando se, alla data di valutazione finale, Total dovesse essere il peggior titolo con una performance del -36% dal livello iniziale, il rimborso sarà pari a 98,5 euro e non a 65 euro come avremmo avuto senza effetto Airbag.
E’ chiaro dunque come l’effetto Airbag, in caso di incidente attutisce di molto i danni, rendendoli, in alcuni casi, computando le cedole, trascurabili.
Abbiamo scelto questo esempio sia per il buon rendimento del certificato, 10% annuo è elevato, ma soprattutto perché crediamo che il settore oil sia tra i più penalizzati in questo momento con la peggiore performance settoriale all’interno dello Stoxx Europe 600 con un -44,75% da inizio anno a fronte del -17,6% dell’indice. A pesare sul comparto è la difficile situazione del settore trasporti condizionata dai lock down. Nel medio periodo con l’arrivo dei vaccini il settore avrà buone chance di recupero e il certificate è ottimo perché permette di intervenire senza dover sapere il momento esatto del rimbalzo e mantenendo delle protezioni importanti.
In particolare gli analisti sono ottimisti sui sottostanti. Il consensus Bloomberg su Bp vede 15 esperti con una raccomandazione buy, 6 hold e solo 3 sell. A impressionare è il target price medio pari a 320 sterline contro le 205 a cui tratta il titolo e decisamente sopra alle 195,74 del livello iniziale. Da inizio anno il titolo perde il 56,49%.
Consensus ottimista anche su Eni. Il titolo del Cane a sei zampe da inizio anno lascia sul terreno il 54%, stesso comportamento di Bp. Secondo un’indagine condotta da Bloomberg su 30 analisti intervistati, 11 hanno un giudizio buy, 12 hold e solo 7 sell. Il target price medio è pari a 8,83 euro contro i 6,36 a cui tratta il titolo e sopra ai 6,1 euro di livello iniziale.
Royal Dutch Shell il clima di fondo è analogo, -56,4% da inizio anno con un consensus Bloomberg che vede 10 buy, 14 hold e un solo sell, con un target price medio a 16,38 euro contro le 11,41 del prezzo attuale. Il livello iniziale del certificate è fissato a 10,3 euro.
Infine per la francese Total il consensus Bloomberg è tra i più positivi: 26 buy, un solo hold e zero sell con un target price a 40 euro contro i 27 attuali e i 26,18 euro del livello iniziale. Da inizio anno il titolo perde il 44,9%.
Tutti i titoli godono di un’ottima stima da parte degli analisti e a leggere le loro indicazioni