PECHINO (Reuters) - Un terremoto di magnitudo 6,2 ha scosso una regione remota e montuosa ai margini settentrionali dell'altopiano del Qinghai-Tibet poco prima della mezzanotte di ieri, uccidendo almeno 118 persone e ferendone centinaia, secondo i media statali cinesi.
Le autorità hanno mobilitato una serie di interventi di emergenza, ma le operazioni di soccorso si sono rivelate difficili con le temperature sotto lo zero. Quasi tutta la Cina sta affrontando temperature gelide causate dall'ondata di freddo che ha attraversato il Paese.
I terremoti sono comuni nelle province occidentali come il Gansu, che si trovano al confine orientale dell'altopiano Qinghai-Tibet, un'area tettonicamente attiva. Il terremoto più letale degli ultimi decenni in Cina risale al 2008, quando una scossa di magnitudo 8,0 colpì il Sichuan, uccidendo quasi 70.000 persone.
Alle 23,59 ora locale (16,59 ora italiana) di ieri, l'ultima scossa ha colpito la contea di Jishishan nel Gansu a una profondità di 10 km, secondo il China earthquake networks center (Cenc).
L'epicentro è stato a 5 km dal confine tra il Gansu e una provincia vicina, il Qinghai. Anche qui sono state avvertite forti scosse.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)