Petrolio in range stretto Investing.com - Il prezzo del greggio oscilla tra lievi rialzi e ribassi negli scambi della mattinata europea di questo mercoledì, nell’ottimismo per il rispetto per l’accordo per i tagli alla produzione tra i paesi OPEC e non-OPEC.
Il greggio Brent sull’ICE Futures Exchange di Londra è in calo di 21 centesimi, o dello 0,4%, a 56,45 dollari al barile alle 4:15AM ET (09:15GMT), dopo aver segnato 57,31 il giorno precedente, il livello più alto dell’anno.
Sul New York Mercantile Exchange il greggio USA è in calo di 17 centesimi o dello 0,3% a 54,16 dollari al barile. Ieri il prezzo ha toccato ieri 55,03 il minimo dal 3 gennaio.
Il 1° gennaio ha rappresentato l’avvio dell’accordo siglato a novembre dello scorso anno tra paesi OPEC e non OPEC, tra cui la Russia, volto al taglio della produzione pari a 1,8 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni per i prossimi sei mesi.
I future sono stati scambiati in range stretto poco al di sopra dei 50 dollari negli ultimi due mesi, con il sentimento combattuto tra le aspettative di una ripresa della produzione del petrolio di scisto USA e le speranze che l’eccesso di scorte possa essere ridotto grazie ai tagli alla produzione annunciati dai principali produttori globali.
L’attività estrattiva statunitense è aumentata di oltre il 7% rispetto ai livelli di metà 2016, portando il totale ai livella della fine del 2014, quando l’aumento della produzione USA ha contribuito a far crollare i prezzi.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 6 unità. Si è trattato quinto aumento settimanale consecutivo. Il totale è a quota 597, il massimo dal novembre del 2015.
Gli investitori attendono i dati sulle scorte che saranno rilasciati con un giorno di ritardo rispetto al solito, per via della chiusura festiva di lunedì per il President's Day.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a marzo sono stabili a 1,493 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a marzo è in calo di 0,9 centesimi o dello 0,6% a 1,632 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna ad aprile sono in calo di 3,6 centesimi, o dell’1,4% a 2,655 dollari per milioni di BTU, dopo il crollo del 9% segnato ieri per via di previsioni meteo che mostrano temperature superiori alla media del periodo.