Investing.com - Il prezzo del greggio inizia la settimana positivamente questo lunedì, dopo che l’uragano Irma ha colpito la parte sudorientale degli Stati Uniti con meno forza del previsto, riducendo i timori per le conseguenze sulla domanda energetica.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) salgono di 40 centesimi, o dello 0,9%, a 47,88 dollari al barile alle 3:10 ET (07:10 GMT).
Il riferimento USA è crollato di 1,61 dollari, o del 3,3%, venerdì, nei timori per il calo della domanda con le raffinerie USA in lenta ripresa dalle alluvioni causate dall’uragano Harvey.
Si tratta della perdita giornaliera maggiore da luglio, ma il prezzo ha comunque chiuso la settimana in salita di 19 centesimi, o dello 0,4%, registrando il primo aumento settimanale in sei settimane.
Intanto, i future del Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, salgono di 27 centesimi, o dello 0,5%, a 54,05 dollari al barile.
Il riferimento globale ha chiuso la settimana con un balzo di 1,03 dollari, o dell’1,9%, dopo essere schizzato al massimo di oltre quattro mesi di 54,87 dollari giovedì.
Intanto, i future della benzina salgono di 0,4 centesimi, o dello 0,2%, a 1,651 dollari al gallone, mentre i future del gas naturale rimbalzano di 3,3 centesimi, o dell’1,1%, a 2,923 dollari per milione di BTU.
Irma ha colpito la Florida ieri mattina come tempesta di categoria 4, il secondo livello più alto nella scala Saffir-Simpson di 5 livelli, ma nel pomeriggio, dirigendosi verso la costa occidentale, si è indebolita fino a diventare di categoria 2 con venti massimi sostenuti di 110 miglia all’ora (177 km/h).
Dovrebbe indebolirsi fino a diventare una tempesta tropicale raggiungendo il nord della Florida o il sud della Georgia nel corso della giornata.
Il prezzo è stato incoraggiato inoltre dalla notizia che il ministro saudita ieri avrebbe discusso della possibilità di estendere il patto per il taglio delle scorte globali oltre il marzo 2018 con le controparti di Venezuela e Kazakistan.
L’OPEC e altri produttori, compresa la Russia, hanno accettato di ridurre la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo, nel tentativo di ridimensionare le scorte globali e supportare i prezzi del greggio.
Una nuova estensione di almeno altri tre mesi dopo marzo verrà discussa prima del vertice dell’OPEC di novembre.
Questa settimana, i trader attendono i dati settimanali statunitensi sulle scorte di greggio e prodotti raffinati di domani e mercoledì per valutare l’impatto delle ultime tempeste sulle scorte e la domanda.
I trader del greggio seguiranno da vicino i report mensili dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dell’Agenzia Internazionale per l’Energia per valutare i livelli globali delle scorte e della domanda. Dai dati emergerà se il mercato del greggio si sta riequilibrando.