Investing.com - I futures del greggio sono in salita questo martedì, per la prima volta dopo 4 seduta in calo e si staccano dal minimo di 4 mesi in attesa del rilascio del report settimanale dell’API sulle scorte di greggio e prodotti raffinati.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a settembre subisce un’impennata di 78 centesimi, o dell’1,73%, a 45,95 dollari al barile nella mattinata degli scambi USA.
Ieri, i futures del greggio Nymex sono scesi a 45,08 dollari, il minimo dal 19 marzo, per poi chiudere a 45,17 dollari, con un crollo di 1,95 dollari, o del 4,14%.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 1,3 milioni di barili nella settimana terminata il 31 luglio.
I futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di 12,22 dollari, o del 21,24% a luglio, il maggiore calo mensile dall’ottobre del 2008, in un clima di apprensione legato all’aumento della produzione di greggio negli Stati Uniti.
L’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) venerdì ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è aumentato di cinque unità la scorsa settimana, a 664, il secondo aumento settimanale consecutivo.
I futures del greggio Brent hanno riguadagnato terreno poiché gli investitori sono tornati sui mercati alla ricerca di valutazioni più economiche dopo il crollo di oltre il 5% del prezzo al minimo di sei mesi nella seduta precedente.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre sale di 55 centesimi, o dell’1,12% a 50,08 dollari al barile. Ieri il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato a 49,36 dollari, un livello che non si registrava dal 27 gennaio, per poi chiudere a 49,52 dollari, con un crollo di 2,69 dollari, o del 5,15%.
I futures del greggio Brent sono crollati di 11,39 dollari, o del 18,6% il mese scorso, per via dei crescenti timori per l’eccesso delle scorte globali.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’OPEC di non ridurre la produzione.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è a 4,13 dollari al barile, rispetto ai 4,35 dollari segnati alla chiusura di ieri.