Investing.com - Il prezzo dell’oro scende questo venerdì, con il dollaro in ripresa dopo i crolli della seduta precedente, ma il metallo prezioso resta vicino al massimo di due mesi e mezzo in un clima di incertezza politica negli USA ed in attesa del report sull’occupazione statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i future dell’oro con consegna ad aprile scendono dello 0,30% a 1.215,75 dollari, non lontano dal massimo di due mesi e mezzo di ieri di 1.224,20 dollari.
Il contratto di aprile ha chiuso la seduta di ieri in salita dello 0,92% a 1.219,40 dollari l’oncia.
I future troveranno supporto a 1.197,90 dollari, il minimo di mercoledì e resistenza a 1,224,20 dollari.
Il biglietto verde ha recuperato le perdite segnate dopo le dichiarazioni di ieri di alcuni ufficiali della Federal Reserve secondo cui i dati sull’inflazione sarebbero ancora troppo bassi.
Tuttavia, la banca centrale statunitense ha dichiarato che la creazione di nuovi posti di lavoro resta solida, l’inflazione è aumentata e il grado di fiducia sta salendo.
I commenti sono stati resi dopo la decisione della Fed di lasciare i tassi di interesse invariati a conclusione dei due giorni di vertice sulla politica monetaria, come previsto.
Nelle ultime settimane sul dollaro hanno pesato inoltre la politica protezionista e le leggi sull’immigrazione del Presidente Donald Trump, che hanno scatenato l’incertezza sui mercati globali.
Ieri Trump ha suggerito la possibilità di imporre nuove sanzioni a molte entità iraniane per cercare di aumentare la pressione su Tehran.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 99,88, allontanandosi dal minimo di due mesi e mezzo di ieri di 99,19.
Un dollaro forte di solito pesa sull’oro dal momento che ne riduce l’appeal come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Gli investitori attendono i dati sull’occupazione non agricola USA, previsti nel corso della giornata, per avere maggiori indicazioni sulla forza del mercato del lavoro.
Stamane, i dati hanno rivelato che in Cina l’indice dei direttori acquisti di Caixin per il settore manifatturiero è sceso a 51,0 a gennaio da 51,9 del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un calo a 51,8 per il mese scorso.
I dati hanno alimentato i timori per un rallentamento dell’economia cinese: il paese è anche il principale consumatore mondiale di oro.
Intanto, i future dell’argento con consegna a marzo scendono dello 0,32% a 17,373 dollari l’oncia troy, mentre i future del rame con consegna a marzo crollano dell’1,04% a 2,655 dollari la libbra.