Investing.com - Il prezzo dell’oro scende questo giovedì, ma le perdite restano limitate dal dollaro debole e dal calo registrato sui mercati globali.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a febbraio scende di 1,70 dollari, o dello 0,16% a 1.085,40 dollari l’oncia troy alle 14:45 GMT, o alle 9:45 ET. Ieri, l’oro è salito di 1,90 dollari, o dello 0,18%.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,12% a 98,80 dopo i dati che hanno mostrato che le richieste di disoccupazione USA sono aumentate inaspettatamente la scorsa settimana.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata l’8 gennaio è salito di 7.000 unità a 284.000 dal totale della settimana precedente di 277.000 unità. Gli analisti avevano previsto un calo di 2.000 unità a 275.000.
Intanto le borse globali segnano dei forti cali per via del crollo del prezzo del Brent al minimo di 12 anni, crollo che ha scatenato i timori per le prospettive di crescita globali.
L’oro è schizzato di oltre il 2% dall’inizio dell’anno per via di un aumento della richiesta di investimento rifugio in un clima di apprensione per il crollo delle borse globali, l’economia cinese e l’aumento delle tensioni geopolitiche.
I crolli sui mercati finanziari globali fanno dubitare che la Federal Reserve possa aumentare i tassi di interesse come previsto quest’anno.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo crollano di 34,6 centesimi, o del 2,44% a 13,81 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata newyorkese.
Intanto, il prezzo del rame si stacca dal nuovo minimo di sei anni e mezzo questo giovedì, ma i guadagni restano limitati in un clima di apprensione per lo stato di salute dell’economia globale.
Il metallo rosso risente delle prospettive di crescita economica per via del suo ampio utilizzo nelle industrie.
Il rame è crollato del 7,5% finora quest’anno poiché gli investitori hanno venduto il metallo industriale tra i persistenti timori per un indebolimento economico in Cina. Col 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica è il principale consumatore mondiale del metallo rosso.