Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita questo lunedì, restando vicino al massimo di 28 mesi, nella speculazione che la Federal Reserve manterrà un approccio cauto verso i tassi di interesse nonostante i dati sull’occupazione della scorsa settimana.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro USA con consegna ad agosto sono saliti di 5,45 dollari o dello 0,4% a 1.363,85dollari l’oncia troy, alle 06:50GMT, o 2:50AM ET.
Venerdì il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato ce l’occupazione non agricola è aumentata di 287.000 unità a giugno, dopo l’aumento di 11.000 unità di maggio, rivisto da una stima iniziale pari a 38.000 unità. Si è trattato del minimo dal settembre 2010. I dati hanno superato di gran lunga le previsioni di un incremento di 175.000 nuovi posti di lavoro.
Il tasso di disoccupazione è salito al 4,9%, dal 4,7% del mese precedente e contro le previsioni di un aumento a 4,8%
La retribuzione oraria media è salita dello 0,1% su base mensile, contro le aspettative di un aumento dello 0,2% e dopo l’aumento dello 0.2%. Questa mancanza di pressione inflazionaria fa pensare che la Fed dovrà ancora aspettare prima di intervenire sui tassi.
Nonostante i dati migliori del previsto, i mercati sono rimasti scettici sulla probabilità di un aumento dei tassi nel corso dell’anno. Lo strumento FedWatch del Gruppo CME (NASDAQ:CME) attualmente indica al 24% la possibilità di un aumento a dicembre.
L’oro è salito a 1.377,50 dollari la scorsa settimana, un livello che non si registrava dal marzo 2014, nell’incertezza per la crescita globale sulla scia della Brexit, decisione che ha spinto gli investitori a gettarsi sugli investimento rifugio.
I prezzi sono saliti di quasi il 30% quest’anno, nel calo delle aspettative verso un aumento dei tassi Fed nei prossimi mesi e dalle aspettative di nuovi interventi di stimolo monetario dalle banche centrali mondiali per reagire alla decisione shock della Gran Bretagna di lasciare l’Unione Europea.
Le aspettative di uno stimolo monetario tendono a favorire l’oro, poiché il metallo è considerato un investimento rifugio e una protezione contro l’inflazione.
Sempre sul Comex i futures dell’argento con consegna ad settembre sono saliti di 35,8 centesimi, o dell’1,78%, a 20,45 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre sale dello di 3,8 centesimi o dell’1,79% a 2,157 dollari la libbra.
La Cina ha pubblicato dati sull’inflazione più deboli del previsto durante il weekend, facendo diventare più realistica l’ipotesi di un nuovo stimolo monetario a sostegno dell’economia.
Col 45% della richiesta globale di rame, la nazione asiatica è considerata il principale consumatore mondiale del metallo rosso.
Questa settimana, l’attenzione dei mercati si concentrerà sui dati economici cinesi, per venerdì sono attesi i dati sul PIL del secondo trimestre.
Per giovedì è attesa la decisione del tasso ed il rilascio dei verbali del vertice di politica monetaria della BoE: crescono le aspettative verso nuove misure di stimolo dopo la decisione shock del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea.
Negli USA si attendono i dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione, per valutare la forza della principale economia mondiale e la possibilità di nuovi aumenti dei tassi.
Inoltre, questa settimana, negli USA inizia la stagione del rilascio degli utili relativi al secondo trimestre.