Investing.com - Il prezzo del greggio è stabile negli scambi di questo mercoledì mattina, restando al di sotto del massimo dalla fine del 2014, mentre gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno pubblicati domani tra le previsioni di un calo di circa 3,6 milioni di barili, che sarebbe il nono consecutivo.
I report vengono pubblicati con un giorno di ritardo per via della festa di Martin Luther King, celebrata lunedì negli Stati Uniti.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) salgono di 8 centesimi a 63,81 dollari al barile alle 3:45 ET (08:45 GMT). Lunedì il prezzo è salito al massimo dal dicembre 2014 di 64,89 dollari.
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, si attestano a 69,22 dollari al barile, su di 7 centesimi rispetto all’ultima chiusura. Il contratto ha segnato 70,37 dollari lunedì, il massimo dal dicembre 2014.
Il prezzo del greggio ha chiuso in calo ieri, con i trader che valutano l’aumento del numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti e gli sforzi compiuti dai principali produttori per tagliare la produzione e ridurre l’eccesso delle scorte globali.
Analisti e trader avvertono che la recente impennata potrebbe incoraggiare i produttori di petrolio da scisto USA ad aumentare la produzione nelle prossime settimane nel tentativo di trarre vantaggio dai prezzi più alti, vanificando gli sforzi dell’OPEC di ridurre le scorte in eccesso.
I future sono rimbalzati di quasi il 13% da inizio dicembre, grazie agli sforzi per tagliare la produzione organizzati dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dalla Russia. I produttori a dicembre hanno deciso di estendere i tagli alla produzione petrolifera fino alla fine del 2018.
L’accordo per tagliare la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno è stato siglato lo scorso inverno dall’OPEC, dalla Russia e da altri nove produttori. Il patto sarebbe dovuto scadere nel marzo 2018 ed era già stato prorogato.
I trader del greggio seguiranno da vicino i report mensili dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e dell’Agenzia Internazionale per l’Energia attesi questa settimana per valutare i livelli globali delle scorte e della domanda.
Dai dati emergerà se il mercato del greggio si sta riequilibrando.
Intanto, i future della benzina sono stabili a 1,840 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento è invariato a 2,063 dollari al gallone.
I future del gas naturale salgono di 1,8 centesimi, o dello 0,6%, a 3,147 dollari per milione di BTU.