Investing.com - Il dollaro è sceso al minimo di quattro mesi contro le altre principali valute questo lunedì, sul sentimento degli investitori pesano i dubbi sulla fattibilità delle riforme promesse in campagna elettorale da Trump.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,72% a 98,87, il minimo dall’11 novembre.
L’indice è schizzato al massimo di quasi 14 anni a gennaio, spinto dalle aspettative di una ripresa economica forte alimentate dalle promesse elettorali, il cosiddetto “Effetto Trump”.
Venerdì è stata respinta la proposta di riforma dell’Affordable Care Act che non ha ricevuto i voti necessari dai Repubblicani.
Il fallimento della proposta di riforma della sanità presentata da Trump per sostituire l’Obamacare accende i dubbi sulla fattibilità dell’agenda di riforme promessa in campagna elettorale, comprendente riforma fiscale, deregulation e spesa per le infrastrutture.
Il dollaro crolla contro lo yen tradizionale valuta rifugio, con il cambio USD/JPY in calo dell’ 1% a 110,23, dopo essere crollato a 110,12, il minimo dal 18 novembre.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,74% a 1,0878, il massimo da inizio dicembre.
L’euro è stato sostenuto dalle dichiarazioni del membro del consiglio direttivo BCE Sabine Lautenschlager, secondo la quale i mercati dovrebbero iniziare a prepararsi ad un cambio di politica dalla BCE.
Le dichiarazioni hanno alimentato le speculazioni di una imminente riduzione del programma di quantitative easing in atto.
Inoltre, i dati hanno mostrato che la fiducia delle imprese tedesche è migliorata al massimo dal giugno 2011, indicando che nella principale economia della zona euro gli esecutivi delle aziende non temono più la minaccia del protezionismo.
Nel report dell’istituto di ricerca economico tedesco Ifo si legge che l’indice sulla fiducia delle imprese è salito a 112,3 questo mese da 111,1 di febbraio, contro le previsioni di un aumento a 111,0.
La sterlina riguadagna terreno, con il cambio GBP/USD in salita dello 0,96% a 1,2592.
Il selloff del dollaro ha fatto passare in secondo piano i timori sull’avvio del processo formale di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,29% a 0,7646, ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,56% a 0,7064.