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A caccia di rendimenti, i risparmiatori dell'eurozona si fiondano sul debito pubblico

Pubblicato 23.06.2023, 13:55
© Reuters. Lo skyline di Firenze, visto da Piazzale Michelangelo, a Firenze, 7 marzo 2020. REUTERS/Jennifer Lorenzini/FILE PHOTO

(Reuters) - I risparmiatori di tutta la zona euro si riversano sul debito pubblico per cercare di ottenere rendimenti sulla loro liquidità a fronte di una scarsa reattività delle banche a remunerare i depositi in scia all'impennata dei tassi d'interesse.

In testa c'è l'Italia, che questo mese ha collocato un nuovo strumento per i piccoli risparmiatori, il Btp Valore, con il quale ha raccolto un ammontare recorddi 18,2 miliardi di euro nello sforzo di aumentare la quota di debito pubblico detenuta dagli investitori domestici.

Ma questa è solo la punta dell'iceberg.

Il Portogallo ha trasferito metà del funding di quest'anno ai risparmiatori, il Belgio prevede un aumento di nove volte delle vendite di bond agli investitori retail e i risparmiatori spagnoli stanno puntando ai buoni del Tesoro.

Per i gestori del debito, l'entità della domanda ha destato sorprese ed evidenzia il rapido ritorno dei risparmiatori ai programmi di debito dedicati al retail, verso i quali avevano manifestato scarso interesse nell'ultimo decennio.

Il loro ritorno segna l'ultimo cambiamento strutturale da quando l'elevato tasso di inflazione ha spinto la Banca centrale europea ad abbandonare i tassi negativi e ad aumentare costantemente il costi del denaro nell'ultimo anno.

Per gli emittenti dei bond, il fatto che nuovi acquirenti si muovino mentre la Bce riduce il proprio portafoglio di obbligazionario è un segno di fiducia.

"Pensavamo che questi movimenti avrebbero perso vigore, perché i risparmi sono limitati", ha detto Rui Amaral, membro del board dell'agenzia portoghese per il debito.

"Il Portogallo sta crescendo velocemente... ma i risparmi non crescono così velocemente da permetterci (di prevedere) una salita continua di questi investimenti retail".

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Dopo aver previsto 3,5 miliardi di euro per l'intero anno, il Portogallo ha già collocato circa 10 miliardi di euro di nuovi certificati di risparmio agli investitori retail, ha spiegato Amaral, rispetto ai 4,6 miliardi di euro del 2022, quando la domanda ha iniziato a riprendersi, e ai soli 500 milioni di euro del 2021.

Quest'anno il Paese ha ridotto le vendite di bond e buoni del tesoro di 8,9 miliardi di euro a favore dei certificati di risparmio, di cui prevede di vendere 12 miliardi di euro entro la fine dell'anno - la metà del programma di finanziamento da 24,8 miliardi di euro per il 2023.

"Le banche, come da qualsiasi altra parte in Europa, non sono molto rapide nell'aumentare la remunerazione dei depositi. Quindi quello che si vede è solo un afflusso di molti depositi bancari che vengono trasferiti nei certificati (di risparmio)", ha aggiunto Amaral.

Ciò significa che circa il 15% del debito pubblico portoghese in circolazione si trova ora presso gli investitori retail, contro il 10% degli ultimi anni.

Nel frattempo il Belgio ha emesso quest'anno 390 milioni di euro di titoli di Stato per gli investitori retail, l'ammontare più alto dal 2011.

Il direttore dell'agenzia del debito Maric Post prevede l'emissione di debito fino a 1 miliardo di euro entro la fine dell'anno, quattro volte superiore ai 250 milioni di euro programmati, e a fronte dei 109 milioni di euro del 2022.

Secondo Post, ciò riporterebbe la domanda di obbligazioni retail ai livelli registrati nei primi anni 2000.

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PERCHÉ NO?

In Spagna, a marzo i privati detenevano il 15% di tutti i buoni del Tesoro in circolazione, un tasso in crescita rispetto alla soglia vicina allo zero del 2015 e il più alto mai registrato, secondo i dati del Tesoro, la cui rilevazione parte dal 2002.

Tuttavia, i privati detengono ancora solo l'1% del debito pubblico complessivo di 1.300 miliardi di euro, ha detto un portavoce. Secondo Scope Ratings, la Spagna dovrebbe attingere a questi investitori per diversificare il rischio di rifinanziamento e contenere i costi di indebitamento.

Le banche spagnole pagano il tasso più basso sui depositi tra le grandi economie della zona euro. I depositi a un anno rendono l'1,3%, rispetto al 3,7% dei titoli a 12 mesi.

"Improvvisamente ti rendi conto che il denaro che hai messo nei depositi ti sta fruttando briciole, mentre potrebbe rendere qualcosa di molto più sostanzioso in titoli di Stato", ha commentato Jorge Garayo, strategist dei tassi di Societe Generale.

Il debito dedicato al retail, come quello venduto da Portogallo e Belgio, aiuta gli investitori non professionisti a evitare le perdite dovute alle fluttuazioni del mercato, offre vantaggi fiscali ed è più facile da acquistare.

In Francia, dove milioni di risparmiatori depositano denaro in conti speciali che pagano un tasso regolamentato, la domanda proviene dalle stesse banche, ha sottolineato il responsabile dell'agenzia del debito Cyril Rousseau.

Gli istituti che detengono i depositi stanno acquistando titoli francesi indicizzati all'inflazione per generare il tasso del 3% che pagano ai risparmiatori, parzialmente indicizzato all'inflazione, ha aggiunto.

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Gli investitori domestici hanno acquistato il 63% di un'obbligazione da 3 miliardi di euro legata all'inflazione francese che è stata collocata questo mese, mentre le tesorerie delle banche ne hanno acquistato il 37%, a dimostrazione del fatto che la maggior parte della vendita del debito è stata "guidata dalla necessità di investire i depositi retail regolamentati", ha detto Rousseau.

BUFFER

La quota del debito pubblico detenuta da parte delle famiglie della zona euro è variabile: da un ammontare praticamente nullo in paesi come la Germania a una quota elevata in Portogallo, come mostra uno studio della Bce.

Non ci si aspetta che i risparmiatori sostituiscano i fondi da migliaia di miliardi di dollari per detenere la fetta più grossa del debito pubblico, ma possono rappresentare un forte cuscinetto in caso di crisi.

L'Italia ha lanciato per la prima volta titoli di Stato retail nel 2012, durante la crisi del debito della zona euro, riducendo la dipendenza dagli investitori internazionali, data la forte crescita dei costi di indebitamento.

Anche in Belgio, i risparmiatori hanno acquistato la cifra record di 5,7 miliardi di debito nel dicembre 2011.

"Abbiamo assistito a una forte ripresa degli spread dopo quell'emissione", ha ricordato Post, riferendosi alla differenza tra i rendimenti dei titoli del Belgio rispetto a quelli tedeschi.

"Quindi questo è sempre stato uno dei motivi per cui abbiamo lasciato il prodotto disponibile, anche quando i livelli erano molto bassi e l'interesse del mercato era molto basso".

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)

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Ultimi commenti

Fomo?
👍
al momento vige la regola meglio qualcosa che nulla, anche se il qualcosa è un tasso reale negativo
Sono mesi mesi e mesi ormai anni che i titoli di stato rendono momto di più dei prodotti bancari e se ne sta accorgendo adesso ??
Le obbligazioni Bulgaria 2031 pagano 4,5% e stanno ancora a 98
aiutare uno Stato fallito 🤣
"Si muovino"?????
Ma la gente e’ a conoscenza delle Cacs ???
no
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