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Accordo triennale distribuzione Poste-Intesa, mercato punisce Anima

Pubblicato 11.04.2018, 14:49
© Reuters. La sede di Poste Italiane a Roma
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MILANO (Reuters) - Poste Italiane (MI:PST) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) hanno annunciato un accordo triennale di distribuzione di prodotti e servizi dei due gruppi, tra cui anche prodotti di wealth management gestiti da Eurizon Capital.

Nel dettaglio gli ambiti di collaborazione, che verranno definiti poi con accordi attuativi e non esclusivi, riguardano anche mutui e prestiti personali erogati da Intesa e collocati tramite gli uffici postali e servizi di pagamenti, tra cui i bollettini postali, tramite i canali fisici e remoti di Intesa e di Banca 5 (ex Banca dei Tabaccai) incluse le ricariche PostePay, si legge in una nota.

In borsa Poste e Intesa seguono l'andamento del mercato. Alle 14 la prima cede 0,57%, la seconda 1% in un contesto indebolito da un tweet di minaccia scritto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Russia sulla questione Siria.

L'accordo peraltro consente a Intesa, secondo quanto spiegato da un analista, di accedere ai 34 milioni di clienti di Poste e mantenere uno stretto presidio del territorio con una copertura mirata per ottimizzare la prossimità con i clienti.

La notizia, invece, ha creato preoccupazione sul titolo Anima Holding (MI:ANIM), di cui Poste è azionista con il 10% e con cui a dicembre è stato annunciato un accordo per rafforzare la partnership nel settore del risparmio gestito.

Alle 14 Anima cede il 4,04% con volumi già superiori alla media dell'ultimo mese dell'intera seduta (1,62 milioni di pezzi scambiati contro 1,48 milioni).

Secondo un broker italiano l'accordo è potenzialmente negativo per Anima che negli ultimi due anni ha avuto in Poste un canale importante di raccolta per il segmento istituzionale. Si temono, quindi, ricadute negative sulle prospettive di raccolta futura di Anima sul canale di Poste.

Secondo Matteo Ghilotti di Equita, invece, non ci sono "impatti rilevanti" su Anima visto che già era chiaro che Poste "intende essere una piattaforma aperta anche nei fondi comuni". Il broker aveva quindi già ridotto le sue stime di raccolta annua per Anima sulla rete Poste a 1,5 miliardi da 2,3 miliardi.

© Reuters. La sede di Poste Italiane a Roma

Secondo un analista è normale che un operatore offra ai propri clienti prodotti di risparmio gestito di società diverse senza che questo si traduca in una "cannibalizzazione" e che i numeri dell'accordo sono limitati e non tali da spostare gli equilibri.

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