MILANO (Reuters) - Amplifon (MI:AMPF) ha sottoscritto un accordo definitivo per l'acquisizione del gruppo Gaes dalla famiglia Gassó e da altri azionisti di minoranza.
L'equity value da corrispondere per cassa, si legge in un comunicato della società attiva nelle soluzioni e nei servizi per l'udito, è pari a 528 milioni di euro.
Gaes "è il maggiore operatore specializzato privato del settore retail dello hearing care al mondo, con una posizione di leadership in Spagna, il decimo mercato al mondo. La società è anche presente in Portogallo e in America Latina".
Il gruppo catalano ha una rete di circa 600 punti vendita, di cui circa 500 in Spagna. Nel 2017 ha registrato ricavi per circa 210 milioni e un ebitda adjusted di circa 30 milioni.
Interpellato dagli analisti sui piani riguardanti i negozi in America Latina, l'AD Enrico Vita ha risposto: "Sino ad ora siamo stati presenti in questo continente solo marginalmente. Credo che Gaes abbia creato una base valida. Dobbiamo studiare, ma è un mercato interessante, siamo positivi Non posso dire di più sui piani, è troppo presto".
Con questa operazione il gruppo raggiunge una quota di mercato nel settore retail delle soluzioni acustiche pari a oltre l'11%.
Amplifon stima dall'integrazione di Gaes sinergie annue a livello di ebitda pari a circa 20 milioni dal 2021, "facendo leva su significative economie di scala, un ineguagliabile portafoglio di marchi e condivisione di best practices". Interpellato più volte sul dettaglio delle sinergie, l'AD non ha voluto fornire indicazioni precise.
Nel corso di una conference call con gli analisti, Vita ha spiegato che i costi one-off legati all'operazione saranno compresi tra 15 e 20 milioni nei prossimi 12-18 mesi.
Il manager ha posto l'accento sul valore del brand Gaes, lasciando intendere che verrà mantenuto, nonché sulla frammentazione e sulla scarsa penetrazione, pari al 15-20%, del mercato spagnolo.
La transazione verrà finanziata attraverso debito bancario interamente sottoscritto da UniCredit (MI:CRDI), con durata di cinque anni. "Il nostro intervento a supporto dell'acquisizione effettuata da Amplifon", commenta Alfredo De Falco, responsabile corporate & investment banking Italy di UniCredit, "è la perfetta concretizzazione della volontà di crescita attraverso una relazione sempre più stretta con i clienti. Questa operazione rafforza ulteriormente la nostra posizione di banca di riferimento per la clientela corporate nei paesi core".
La leva finanziaria pro-forma post-acquisizione sarà pari a circa 3,4 volte. Vita ha preannunciato che il deleveraging comincerà già quest'anno.
Il perfezionamento dell'operazione è atteso entro la fine del quarto trimestre.
Rispondendo agli analisti riguardo all'impatto sull'attività di M&A dell'operazione Gaes, Vita ha puntualizzato che "non cambia la nostra strategia globale, focalizzata su Germania, Francia e Canada", e non cambiano i piani di crescita in Cina.
ANALISTI POSITIVI
Reazione euforica del titolo: attorno alle 11,10, Amplifon balza del 7,06%, a 18,65 euro, dopo aver toccato un massimo di 19,24 euro, nuovo picco di sempre. Scambi straordinari: sono passati di mano circa 1,1 milioni di pezzi, contro una media dell'intera seduta di 320.000 negli ultimi trenta giorni.
"Ottima acquisizione", commenta Alberto Checchinato, analista di Fidentiis, "in linea con la strategia di Amplifon. Gaes è leader in Spagna e ha grande brand recognition (esattamente come Amplifon in Italia). La società storicamente è stata costante nel generare sinergie di integrazione, prevalentemente sui costi di struttura e sugli acquisti. Nel caso di Gaes l'integrazione potrebbe essere più semplice perché la società spagnola è già piuttosto efficiente".
Un secondo analista, che preferisce mantenere l'anonimato, dice che "sicuramente è un'operazione strategicamente molto interessante ed era importante che la facessero, non potevano cedere un altro colosso nazionale ai competitor".
Un terzo analsita parla di acquisizione "sensata, ma cara", ponendo l'accento sull'incremento della presenza nell'area iberica.
Alcuni analisti, interpellati da Reuters, sollevano dubbi sul fatto che le autorità antitrust possano approvare l'operazione senza imporre cessioni, dato che si stima che il gruppo in Spagna avrebbe una quota di mercato del 55% circa.
Vita, però, si è detto tranquillo: "Abbiamo notificato l'operazione alle autorità antitrust in Spagna e Portogallo, non ci aspettiamo particolari issues". Più volte l'AD ha sottolineato che la posizione in Spagna sarà "molto, molto simile a quella che abbiamo in Italia".