Di Senad Karaahmetovic
Gli analisti di Bernstein, ancora una volta, ribadiscono la loro posizione cauta su Apple (NASDAQ:AAPL), con un rating Neutral ed un price target di 170 dollari per azione.
Gli analisti temono che Apple possa essere stato avvantaggiato dal COVID, dato che il profitto operativo è salito di oltre il 60% da prima della pandemia. Inoltre, sono preoccupati per le deboli vendite unitarie dell’iPhone, nonostante ritengano che il prezzo di vendita medio (ASP) possa salire di circa il 5% YoY.
“L’allungamento dei cicli di sostituzione dopo due anni di vendite forti e consumatori sempre più pressati, soprattutto in Cina, potrebbero portare a vendite unitarie più deboli del previsto”, scrivono gli analisti in una nota ai clienti.
Bernstein prevede che la crescita dei servizi sarà intorno al 15% nel breve/medio periodo.
“Apple ha fatto un ottimo lavoro nel trainare la crescita ARPU dei Servizi. Inserzioni ed App Store rappresentano il 60% del fatturato da servizi e l’80% dei profitti operativi da servizi oggi”, aggiungono.
Infine, gli analisti sono preoccupati per la valutazione di Apple, con le azioni scambiate “nella parte alta del range storico di valutazione relativa”.
“Apple è l’unico titolo tra i 10 maggiori nomi tech con una performance superiore quest’anno, nonostante i risultati siano stati perlopiù in linea con le attese”, concludono.
Gli analisti di Morgan Stanley notano che i tempi di consegna di Phone 14 Pro Max e Pro restano elevati e sono “il primo e il terzo modello più forti di quelli lanciati negli ultimi 6 anni”.
“I tempi di consegna nei mercati internazionali chiave sono persino più lunghi che negli USA, malgrado l’aumento dei prezzi su base annua, una sorpresa positiva tra i timori per la domanda”, scrivono gli analisti.