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Apple ancora debole: in fumo oltre 180 miliardi di capitalizzazione

Pubblicato 13.11.2018, 15:32
Aggiornato 13.11.2018, 15:32
© Reuters.  Apple ancora debole: in fumo oltre 180 miliardi di capitalizzazione

Investing.com - Non si ferma il calo del titolo Apple (NASDAQ:AAPL) che oggi cede lo 0,59% in apertura per poi restare intorno alla parità, dopo che ieri aveva chiuso a -5,04%. Dai massimi storici, con la capitalizzazione che era schizzata oltre i 1.100 miliardi di dollari, il sell-off del 16% circa del titolo ha bruciato oltre 180 mld di dollari di valore.

Sembrano proseguire, dunque, le vendite sul titolo dopo che ieri si era scatentato il panico dopo l’annuncio di Lumemtun Holdingds, nel quale si annunciava che “uno dei suoi maggiori clienti industriali e di consumo per diodi laser per il rilevamento 3D ha richiesto la riduzione materiale delle spedizioni” durante il secondo trimestre fiscale, che termina a dicembre. Gli operatori avevano individuato il nome di Apple, anche se non era stata diffusa l'identità dell’azienda in questione.

Il titolo Lumentum (NASDAQ:LITE) aveva chiuso la seduta con un crollo di quasi il 33%, mentre oggi sembrerebbe ritracciare con una crescita del 2% a Wall Strett.

Secondo alcuni analisti, il non menzionare Apple quale fornitore al centro dei problemi aziendali di Lumemtun, avrebbe portato ad un frainteso. Il crollo dell’azienda di Cupertino a Wall Street, infatti, potrebbe essere stato guidato dalla speculazione sul poternziale successo dell’ultimo iPhone di Apple nel corso dell’estate.

Sempre nella giornata di ieri, infatti, Fast Company aveva diffuso la notizia di un possibile ritardo di Apple nel mercato dei 5G, con il primo iPhone capace di supportare le nuove reti arriverebbe solo nel 2020, in ritardo di un anno rispetto ad Android.

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Il problema riguarderebbe il modem che gli iPhone dovrebbero utilizzare, marchiati Intel. Apple non sarebbe soddisfatta dei primi test a causa del surriscaldamento del dispositivo che impatterebbe sulla batteria.

A seguito delle notizie di ieri, oggi Intel ha annunciato che il chip-modem XMM 8160 5G sarà pronto con sei mesi di anticipo, anche se questo sembra non aver calmato il mercato nel corso della giornata di oggi.

Il panico si era diffuso in tutto il Dow Jones, con i gli altri titoli Faang che hanno seguito il “gigante della mela”, con Amazon (NASDAQ:AMZN) che chiudeva a -4,41%, Netflix (NASDAQ:NFLX) a -3,10% e Alphabet (NASDAQ:GOOG) a -2,58%, mentre oggi sono protagonisti un ritraccio.

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