BRUXELLES (Reuters) - AstraZeneca ha ridotto le previsioni di fornitura all'Unione europea del vaccino contro il Covid-19 nel primo trimestre a circa 30 milioni di dosi, un terzo degli obblighi contrattuali e un calo del 25% rispetto agli impegni presi il mese scorso.
È quanto emerge da un documento visionato da Reuters.
La riduzione rappresenta un ulteriore colpo ai piani di vaccinazione del blocco, già ostacolati da ripetuti ritardi nelle forniture e da una lenta distribuzione in alcuni Paesi.
Il documento di AstraZeneca, condiviso con funzionari europei e datato 10 marzo, mostra che l'azienda ora prevede di consegnare 30,1 milioni di dosi entro la fine di marzo e altri 20 milioni ad aprile.
Il 25 febbraio, l'AD di AstraZeneca Pascal Soriot aveva detto al Parlamento europeo che la società avrebbe cercato di fornire 40 milioni di dosi entro la fine di marzo.
Il documento mostra che il 24 febbraio la società anglo-svedese aveva stimato una fornitura di soli 34 milioni di dosi al blocco per il periodo da gennaio a marzo, ben al di sotto dell'obiettivo di 90 milioni di dosi previsto dagli accordi.
Il nuovo taglio segue una decisione della scorsa settimana da parte dell'Italia e della Commissione europea di bloccare una spedizione di vaccini AstraZeneca dall'Italia all'Australia, la prima applicazione di un meccanismo europeo che consente al blocco di rifiutare le richieste di esportazione dei produttori di vaccini che non rispettano i contratti di fornitura stipulati con la Ue.
Un portavoce di AstraZeneca non ha rilasciato dichiarazioni al riguardo.
Una fonte a conoscenza della situazione ha riferito che l'aumento delle consegne che la società aveva stimato per il primo trimestre non si è concretizzato a causa delle difficoltà nel distribuire i vaccini attraverso le catene di approvvigionamento globali.
Gli Stati Uniti, da cui AstraZeneca si aspettava di rifornire parzialmente il mercato europeo, hanno detto al blocco che non esporteranno i vaccini AstraZeneca nel prossimo futuro, ha scritto ieri Reuters citando funzionari europei.
La società aveva detto che i tagli iniziali alle forniture erano stati causati da problemi di produzione nella Ue.