Di Laura Sanchez
Investing.com - DAX, FTSE MIB e gli altri listìni europei stanno cercando di risollevarsi dopo una settimana di altissima volatilità dovuta ai messaggi lanciati delle banche centrali sul percorso dei tassi d'interesse.
Tuttavia, secondo gli esperti ci sono 'scritte in piccolo' dei discorsi che valgono la pena di essere lette per via dei significati che possono nascondere.
"Il pragmatismo prevale. Le ultime due settimane dell'anno avrebbero probabilmente rappresentato un rimbalzo, ma Lagarde ha provveduto giovedì scorso a eliminare questa possibilità. Ci sono due cose importanti che le banche centrali, e in particolare la BCE, non ci dicono", affermano gli analisti di Bankinter (BME:BKT).
Secondo questi esperti, sono:
- Non possono applicare i rialzi dei tassi che sarebbero necessari per riportare l'inflazione al +2% nel breve termine, perché questo porterebbe a una grave recessione, attraverso un deterioramento dell'occupazione, e non sono disposti ad assumersi questo costo;
- Non possono permettere che i mercati azionari salgano e che le obbligazioni comprimano i loro IRR mentre perseguono politiche monetarie restrittive;
Per questo motivo la dialettica aggressiva che è stata usata recentemente mira tanto a combattere l'inflazione quanto a frenare i mercati azionari e obbligazionari". Stanno cercando di influenzare il più possibile con i loro messaggi per rallentare un mercato che, se si riprendesse rapidamente, li esporrebbe e diluirebbe gli effetti delle loro politiche monetarie più dure", aggiungono a Bankinter.
"Lo 'scenario positivo' che gli investitori più ottimisti hanno scontato negli ultimi due mesi e che ha portato a un forte rally dei mercati obbligazionari e azionari occidentali negli ultimi due mesi, è quello quello di un atterraggio morbido per l'economia, con l'inflazione che gira rapidamente verso il basso e le banche centrali che terminano il loro processo di rialzo dei tassi e addirittura iniziano a invertire parte di essi. Una speranza che però ora ha perso slancio, passando in secondo piano", sottolineano da Link Securities.
"Dopo la fermezza dimostrata nella lotta all'inflazione dai comitati di politica monetaria delle banche centrali europee e statunitensi la scorsa settimana, il timore maggiore degli investitori è che le principali economie sviluppate precipitino in una recessione più profonda di quanto previsto finora", aggiungono da LS.
"Si torna a parlare anche di un potenziale 'errore' da parte delle banche centrali che, secondo questa versione, porterebbe il loro processo di ritiro degli stimoli monetari a livelli eccessivamente restrittivi, causando un atterraggio duro per queste economie. A nostro avviso, le banche centrali hanno già commesso l'errore di essere troppo compiacenti nei confronti dell'inflazione elevata nel 2021, mesi prima dello scoppio della guerra in Ucraina, trattando l'aumento dei prezzo come un fenomeno transitorio", sottolineano ancora gli analisti di LS.
Da Renta 4 Banco SA (BME:RTA4), evidenziano invece che "nell'attuale contesto, la nostra view di mercato rimane cauta, soprattutto dopo il recente rally di azioni e obbligazioni, in uno scenario di elevata incertezza".
"Nonostante i dati recenti mostrino una certa moderazione dell'inflazione, questa rimane a livelli molto elevati e il tetto all'inflazione deve ancora essere confermato, soprattutto in Europa. A questo proposito, riteniamo che un'inflazione così elevata farà sì che i tassi continuino a salire, senza tagli dei tassi nel 2023, oltre al previsto deterioramento del ciclo economico e al suo impatto sui risultati aziendali ancora da vedere", concludono gli analisti.