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Attenzione a 2 cose fondamentali che le banche centrali non dicono

Pubblicato 19.12.2022, 14:39
© Reuters.

Di Laura Sanchez 

Investing.com - DAX, FTSE MIB e gli altri listìni europei stanno cercando di risollevarsi dopo una settimana di altissima volatilità dovuta ai messaggi lanciati delle banche centrali sul percorso dei tassi d'interesse. 

Tuttavia, secondo gli esperti ci sono 'scritte in piccolo' dei discorsi che valgono la pena di essere lette per via dei significati che possono nascondere.

"Il pragmatismo prevale. Le ultime due settimane dell'anno avrebbero probabilmente rappresentato un rimbalzo, ma Lagarde ha provveduto giovedì scorso a eliminare questa possibilità. Ci sono due cose importanti che le banche centrali, e in particolare la BCE, non ci dicono", affermano gli analisti di Bankinter (BME:BKT).

Secondo questi esperti, sono:

  1. Non possono applicare i rialzi dei tassi che sarebbero necessari per riportare l'inflazione al +2% nel breve termine, perché questo porterebbe a una grave recessione, attraverso un deterioramento dell'occupazione, e non sono disposti ad assumersi questo costo;
  2. Non possono permettere che i mercati azionari salgano e che le obbligazioni comprimano i loro IRR mentre perseguono politiche monetarie restrittive;

Per questo motivo la dialettica aggressiva che è stata usata recentemente mira tanto a combattere l'inflazione quanto a frenare i mercati azionari e obbligazionari". Stanno cercando di influenzare il più possibile con i loro messaggi per rallentare un mercato che, se si riprendesse rapidamente, li esporrebbe e diluirebbe gli effetti delle loro politiche monetarie più dure", aggiungono a Bankinter.

"Lo 'scenario positivo' che gli investitori più ottimisti hanno scontato negli ultimi due mesi e che ha portato a un forte rally dei mercati obbligazionari e azionari occidentali negli ultimi due mesi, è quello quello di un atterraggio morbido per l'economia, con l'inflazione che gira rapidamente verso il basso e le banche centrali che terminano il loro processo di rialzo dei tassi e addirittura iniziano a invertire parte di essi. Una speranza che però ora ha perso slancio, passando in secondo piano", sottolineano da Link Securities.

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"Dopo la fermezza dimostrata nella lotta all'inflazione dai comitati di politica monetaria delle banche centrali europee e statunitensi la scorsa settimana, il timore maggiore degli investitori è che le principali economie sviluppate precipitino in una recessione più profonda di quanto previsto finora", aggiungono da LS.

"Si torna a parlare anche di un potenziale 'errore' da parte delle banche centrali che, secondo questa versione, porterebbe il loro processo di ritiro degli stimoli monetari a livelli eccessivamente restrittivi, causando un atterraggio duro per queste economie. A nostro avviso, le banche centrali hanno già commesso l'errore di essere troppo compiacenti nei confronti dell'inflazione elevata nel 2021, mesi prima dello scoppio della guerra in Ucraina, trattando l'aumento dei prezzo come un fenomeno transitorio", sottolineano ancora gli analisti di LS.

Da Renta 4 Banco SA (BME:RTA4), evidenziano invece che "nell'attuale contesto, la nostra view di mercato rimane cauta, soprattutto dopo il recente rally di azioni e obbligazioni, in uno scenario di elevata incertezza".

"Nonostante i dati recenti mostrino una certa moderazione dell'inflazione, questa rimane a livelli molto elevati e il tetto all'inflazione deve ancora essere confermato, soprattutto in Europa. A questo proposito, riteniamo che un'inflazione così elevata farà sì che i tassi continuino a salire, senza tagli dei tassi nel 2023, oltre al previsto deterioramento del ciclo economico e al suo impatto sui risultati aziendali ancora da vedere", concludono gli analisti.

Ultimi commenti

mah ... basterebbe poco invece ..destituire il fantoccio in Ucraina ....creato appositamente ...e fare accordi di pace ...cessare quindi una guerra di prezzi sulle materie Prime ...e l' inflazione calerebbe ....qui qualcuno cita Keynes ...ben venga ...ma lui lavorava su uno scenario reale ...qui è tutto artefatto ad arte per creare una crisi invece .
E chi sarebbe il fantocio?a voi piace Putin?ma come si puo a ragionare cosi????
caro fontana ..sono tutti d'accordo...è una guerra creata a tavolino per motivi economici...non l hai ancora capito ??? a nessuno piace Putin.. è che tu e tutti quelli come te non vogliono capire .e ci rimettiamo tutti ...soprattutto il popolo ucraino
a mio avviso il punto uno è vero in parte: posso assicurarvi che la paura da parte delle banche centrali nello spingere cosi a fondo sui tassi d'interesse non è tanto dovuta ad una recessione economica quanto a criticità finanziarie, non certo sulle quotazioni azionarie di cui la FED e BCE hanno scarsa considerazione, quanto sul mercato del debito privato e sovrano. Quanti debitori potrebbero reggere un tasso nominale oltre il 5%? Per lo stesso motivo anche il seguente punto due è vero solo in parte. La Fed sa bene che finchè il mercato del lavoro è cosi tirato l'inflazione non cesserà mai la sua forza propulsiva, ed i fati contrastanti in tal senso non aiutano di certo. Il rischio di un overshooting negativo è assolutamente presente vista i lag temporali della politica monetaria, e difatti come hanno spesso messo in evidenza preferisco rischiare in eccesso che in difetto, e questo è anche comprensibile in tema di tattica di politica monetaria.
Un giorno dicono una cosa, il giorno dopo esattamente il contrario..... Sedicenti esperti di economia, che non sanno far altro che uscire con frasi contradditorie, evanescenti, astruse, confuse, spesso pure usando un linguaggio quasi crittografato, che sembrano dire chissà cosa, e invece se vai ad approfondire sono le solite noiosissime cavolate.
è il loro lavoro da incapaci.
magari sono semplicemente persone diverse, con menti diverse: il pluralismo di opinione è quello che ci rende vivi e partecipi. Come ci ha insegnato Keynes l'economia e la finanza si forma proprio sulla diversità di opinioni e di comportamenti. Pensi solo se vi fosse un'unità di pensiero: se tutti pensassero che vi sarà una recessione estrema, l'economia, la finanza ed il mondo crollerebbe. Le faccio notare che i prezzi stessi degli asset di borsa si reggono su di una domanda ed un offerta: pensi se tutti avessero la stessa idea; tutti venderebbero o tutti comprerebbero. Non ci sarebbe un prezzo. Quindi prima di lagnarsi, provi semplicemente a leggere quello che ogni scrive ed argomenta, magari si farà un idea più strutturata del problema, e potrà controbattere argomentando la sua idea.
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