Di Alessandro Albano
Investing.com - Nonostante alcuni tentativi di rimbalzo, come quello di martedì, le equity globali stanno registrando un consistente ribasso dei prezzi, iniziato dal forte riprezzamento dei titoli tech americani entrati per l maggior parte in mercato bearish.
"Giganti come Apple (NASDAQ:AAPL), Visa (NYSE:V), NVIDIA (NASDAQ:NVDA) e Walmart (NYSE:WMT), hanno ‘’bruciato’ circa 450 miliardi di valore ciascuno, riducendo significativamente la loro capitalizzazione di mercato. Ciò ha dato l’ennesima scossa al mercato in un contesto geopolitico e macroeconomico già complicato, generando sfiducia negli investitori: solo il 24% del mercato ha una visione rialzista riguardo l’azionario globale, la percentuale più bassa dal 1987", scrive in una nota di ricerca Marco Oprandi, Head of Cross Asset Solutions di Cirdan Capital.
Nell’ultima settimana si è verificato il più grande esodo di capitali dal mercato azionario del 2022. L’S&P 500 ha subito un calo del 17,5% nei primi 91 giorni di negoziazione del 2022, "la peggior performance dal 1932 ad oggi", ricorda Oprandi secondo il quale questa performance negativa del mercato statunitense "sta suscitando l’interesse di molti investitori attratti per l’appunto da questi ribassi".
"Il volume di capitali investiti sull’S&P500 sta aumentando per un valore di 1,4 trilioni di dollari acquistati sugli ETF legati all’S&P500 con un prezzo medio di entrata relativamente all’indice pari al livello 4.163 nelle ultime 74 settimane. Mentre i disinvestimenti sono pari a 34 miliardi, un numero decisamente inferiore rispetto ai flussi di cassa in entrata", spiega il manager di Cirdan.
Secondo la firm finanziaria, è "proprio la differenza tra gli investimenti (USD 1,4 trilioni) e i disinvestimenti (USD 34 miliardi) stia contribuendo a sostenere il prezzo dell’indice". L’S&P 500 non è "ancora capitolato", quindi c'è possibilità nel breve termine "di un ulteriore sconto pari circa al 10% rispetto al prezzo medio di 4.163, quindi in area 3.800, determinato da un aumento di flussi di cassa in uscita".
"Sebbene nel breve periodo il peso degli outflows potrebbe determinare questo ulteriore ribasso, in area 3.800 dovrebbe riprendere forza la propensione all’acquisto determinando un eventuale rialzo dell’indice, eventualità che rimane il nostro scenario di base per la fine dell’anno, assestandosi a quota 4.300/4.500", conclude l'esperto.