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Banche recuperano con calo dello spread. Npl ancora all’11% in Italia

Pubblicato 06.06.2018, 13:56
Aggiornato 06.06.2018, 13:58
© Reuters.  Banche recuperano con calo dello spread. Npl ancora all’11% in Italia
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Investing.com - Torna debole il Ftse Mib che a fine mattinata resta sotto la parità nonostante il recupero delle ore precedenti. Scende sotto quota 240 punti lo spread, rafforzando i titoli degli istituti bancari.

L’inidice del settore finanziario, il FTSE Italia All Share Banks torna in verde con FinecoBank (MI:FBK) e Banca Generali (MI:BGN) che guadagnano oltre il 2%, Banco Bpm (MI:BAMI) e Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) sopra il +1% mentre restano positive Banca Mediolanum (MI:BMED), Ubi Banca (MI:UBI), Bper Banca (MI:EMII), Mediobanca (MI:MDBI) e Unicredit (MI:CRDI). Non riescono a risollevarsi, invece, Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Unipol (MI:UNPI), Carige (MI:CRGI) e doBank (MI:DOB).

La seduta a Piazza Affari si era aperta in positivo, ma solo dopo pochi minuti l’indice principale era virato in negativo fino a toccare un -1,2%, mentre un nuovo balzo dello spread aveva trascinato i titoli bancari. A pesare sono state le parole del premier Giuseppe Conte e la possibilità che la Banca centrale europea possa terminare il QA, il proprio programma di acquisti di titoli di stato.

Ieri Conte ha ottenuto la fiducia in Senato e il suo discorso programmatico aveva lasciato presagire maggiori spese pubbliche che nelle sue parole dovrebbero essere coperte dalla maggiore crescita economica generata dalla politica fiscale più accomodante. Le parole del vice premier Matteo Salvini, inoltre, non hanno contribuito a raffeddare gli animi, con il leader leghista che affermava come “sia giusto che i ricchi paghino meno tasse”. Inoltre, Salvini ieri aveva escluso la possibilità di un rialzo di Iva e accise, ipotesi ventilata nei giorni scorsi per coprire la flat tax.

Ad aggiungere ulteriori dubbi sul futuro del debito pubblico dell’Italia, sono state le parole del capo economista della Bce, Peter Praet, il quale ha annunciato che nel meeting della prossima settimana verrà avviata la discussione formale sulle modalità e i tempi di chisura del programma di acquisti di asset (Qe). A confermare questa possibilità è stato il governatore della banca centrale tedesca Jens Weidman, che ha definito “plausibili” le aspettative del mercato in tal senso.

Al programma di governo di Conte e le prospettive di un cambio nella politica espansiva della Banca centrale europea, si è aggiunto il rapporto di Moody’s sui crediti deteriorati delle banche. L’incidenza degli NPL sul totale dei crediti era del 6% nel 2013 nei paesi dell’eurozona ed è diminuita fino al 4%.

“I pesanti stock di crediti deteriorati sono una preoccupazione per le autorità di supervisione europee”, aggiunge Alain Laurin, associate managing director di Moody’s, sottolineando che “in alcuni paesi gli alti livelli di Npl potrebbero incidere negativamente sulla capacità delle banche di dare sostegno alla crescita economica”.

Diverso, però, il discorso dell’Italia che risulta essere nettamente sopra la media con il suo 11%, scrive Moody’s. Livelli di Npl in Intesa Sanpaolo e Unicredit ancora elevati, "riflettono il fatto che la crisi finanziaria ed economica ha colpito l'Italia più tardi rispetto agli altri Paesi", spiega il rapporto.

Inoltre, fino a tempi recenti la vendita di Npl era considerata un'opzione poco attraente perchè il prezzo di mercato dei crediti deteriorati, tipicamente al di sotto del valore di libro, avrebbe generato consistenti perdite nel caso di vendite su larga scala. Gli oneri per perdite sui crediti restano alti nelle banche italiane, nonostante il minore flusso di nuovi Npl, in parte a causa della politica della Bce di fare pressione sulle banche con elevati Npl affinché li riducano più rapidamente tramite vendite o svalutazioni più aggressive, piuttosto che 'spalmare' la pulizia dagli Npl su molti anni. Sia per le banche italiane, come pure per le spagnole, comunque, gli oneri da accantonamenti sono diminuiti, pur restando sopra la media del campione.

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