MILANO (Reuters) - Banco Bpm (BIT:BAMI) è il miglior titolo del Ftse Mib con un rialzo di circa il 2% dopo l'accordo siglato venerdì per la cessione del 71,6% delle sue attività di monetica al fondo di private equity Fsi e al gruppo Bcc Iccrea per un valore fino a 600 milioni di euro tra contanti e azioni.
La joint venture Pay Holding, dice una nota, rappresenterà il secondo operatore nazionale nel settore dei pagamenti digitali con una quota di mercato superiore al 10%, con circa 9 milioni di carte, 400.000 Pos e circa 110 miliardi di euro di transato intermediato. Sarà partecipata per circa il 43% da Fsi e per circa il 28,6% ciascuno da Banco Bpm (BIT:PMII) e Iccrea Banca. Pay Holding già controlla Bcc Pay.
Banco Bpm riceverà per le attività conferite un corrispettivo immediato di 500 milioni di euro (di cui circa 200 milioni per cassa e il resto in azioni Pay Holding), ai quali andranno sommate le componenti differite di prezzo per massimi 100 milioni, che potranno portare il valore totale a 600 milioni di euro.
Al momento del closing, previsto entro il primo trimestre 2024, l'operazione avrà un impatto positivo sul Cet1 ratio fully loaded del Banco di circa 32 punti base che con le eventuali integrazioni di prezzo potrebbe salire a circa 50 punti.
L'accordo prevede anche la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi di Pay Holding sulla rete di Banco Bpm.
Complessivamente l'operazione genererà un beneficio di valorizzazione per Banco Bpm pari ad oltre 2 miliardi di euro in termini di Npv nell’orizzonte temporale di riferimento dell’accordo, dice la nota.
La transazione valuta la nuova JV circa 15 volte l'Ebitda, hanno detto fonti vicine all'operazione. Si tratta di un multiplo di valutazione quasi doppio rispetto a quello a cui viene attualmente scambiato il leader di mercato Nexi (BIT:NEXII).In lizza per la partnership strategica c'erano anche Nexi, che era già partner di Banco Bpm, e Worldline, ovvero le due principali società di pagamento europee.
La monetica di Banco Bpm era l'ultimo asset di rilievo nel settore rimasto sul mercato in Italia e questo, secondo alcuni banchieri, ha spinto Fsi a battere i rivali per guadagnare scala in un campo in rapida crescita.
Nexi, il campione nazionale, gestisce 181,5 miliardi di euro di transazioni con gli esercenti, di cui 102 miliardi in Italia, e 204,2 miliardi di euro di transazioni con le carte, di cui 116,8 miliardi in Italia.
La migrazione degli attuali clienti del Banco al nuovo partner richiederà però diversi anni, con il rischio di perdere clienti a favore di Nexi e altri, mettono in luce gli analisti.
Intorno alle 10,30 Banco sale del 2,13% in un mercato piatto.
"Con un Cet1 già indirizzato verso gli obiettivi del vecchio piano industriale, questo accordo sui pagamenti apre la strada a un buyback nel 2024 che potrebbe arrivare fino a 500 milioni di euro" (7,5% della capitalizzazione di mercato), scrive JP Morgan (NYSE:JPM) che per contro ricorda come il titolo abbia già fatto meglio del settore da quando ha annunciato la trimestrale e fatto il primo accenno a un possibile buyback. JP Morgan copre il titolo con 'neutral'.
L'operazione garantisce al Banco di preservare la componente commissionale generata dalla monetica (140 milioni di ricavi netti al 2022) e di poter eventualmente beneficiare dall'incremento degli utili attesi dalla jv, sottolinea Equita ('buy' sul titolo) che aggiunge: "Rimarrà da valutare il rischio di execution/migrazione legato al cambiamento del partner tecnologico".
Comunicato integrale
(Versione italiana Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)