MILANO (Reuters) - L'investimento di Cir in Sorgenia, il produttore e distributore di energia elettrica e gas in crisi di liquidità, è stato un insuccesso, ma la holding del gruppo De Benedetti è pronta a ripartire.
A dirlo è il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, parlando nel corso dell'assemblea sul bilancio 2013, che ha fatto il punto anche sullo stato delle trattative in corso fra banche creditrici e soci, Cir e Verbund, sul piano di ristrutturazione del debito della società.
"In queste settimane è in corso di avanzata discussione una ipotesi di accordo tra banche e soci di Sorgenia che porterebbe all'uscita della società dal perimetro di consolidamento di Cir", ha detto De Benedetti, ammettendo che l'operazione di ristrutturazione - aumento di capitale da 400 milioni riservato alle banche con conversione dei crediti in azioni e prestito convertendo da 200 milioni - porterà i 19 istituti di credito ad avere la maggioranza di Sorgenia, pari al 98% del capitale.
Poi aggiunge: "Dopo l'eventuale accordo, vari passaggi sarebbero ancora necessari e il completamento dell'intera operazione di ristrutturazione richiederebbe comunque alcuni mesi. Poiché le negoziazioni sono tuttora in corso, al momento preferisco non aggiungere altro. Inizialmente avevamo proposto delle soluzioni alternative ma voglio sottolineare che, come dichiarato anche dai vertici di alcune delle banche coinvolte, la soluzione attualmente in discussione garantisce la continuità dell'azienda che è sicuramente la priorità per tutti".
A breve dovrebbe essere firmato lo standstill, premessa per l'avvio della procedura di concordato, mentre nelle scorse settimane il Cda di Sorgenia ha sostanzialmente dato il via libera alla parte finanziaria di sua competenza della proposta delle banche, il prestito convertendo da 200 milioni e la nuova finanza da 256 milioni, e questo ha consentito di approvare il bilancio 2013 chiuso in continuità aziendale con un rosso di 783 milioni. Relativamente all'aumento di capitale da 400 milioni, manca ancora il via libera dei soci di Sorgenia e per fare questo occorre un'assemblea che non è stata ancora convocata.
De Benedetti ha poi aggiunto: "Dobbiamo riconoscere che l'investimento di Cir in Sorgenia è stato un insuccesso, ma non ci scoraggiamo e siamo determinati a ripartire".
Il manager ha quindi riassunto i vari passaggi dell'investimento: "Penso che abbiamo avuto coraggio, alla fine degli anni '90, ad affacciarci in un settore che stava iniziando ad aprirsi al mercato, cogliendo l'opportunità di dare vita a una nuova impresa. Quella di Sorgenia è stata per i primi dieci anni una storia di crescita e di creazione di valore. Ancora nel 2008, secondo analisti e investitori, la sua valutazione sfiorava i 4 miliardi di euro".
"E le perdite registrate da Cir in particolare nell'ultimo anno riflettono la progressiva diminuzione del valore della società rispetto a quelle valutazioni, oltre che la perdita dell'investimento iniziale". Secondo l'analisi di De Benedetti, "negli ultimi anni la società è stata progressivamente e violentemente investita dalla crisi senza precedenti che ha colpito l'economia e in particolare il settore dell'energia in Italia e in Europa. La crisi ha toccato tutti, senza eccezioni, ma la società ha pagato un prezzo molto più elevato dei propri concorrenti essendo più giovane e più piccola, con investimenti importanti in fase di completamento e senza attività regolate".
E infine: "Abbiamo ritenuto che una presenza importante nel settore dell'energia potesse rappresentare una opportunità di creazione di valore per la Cir e per tutti gli azionisti ma così, purtroppo, non è stato. Per questo siamo rammaricati. Ma non ci scoraggiamo e siamo determinati a ripartire. La Cir è solida e ha nel suo portafoglio aziende di valore"
(Giancarlo Navach)
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