MILANO (Reuters) - Nel 2020 sul mercato italiano le operazioni di offerte al pubblico di acquisto e di scambio hanno registrato complessivamente un controvalore di circa 6,8 miliardi di euro, tra i più alti dell'ultimo decennio.
E' quanto emerge nella relazione annuale della Consob sul 2020, nella quale si specifica che il risultato è attribuibile, per poco più dell'80%, all'Opas promossa da Intesa Sanpaolo (MI:ISP) su Ubi (MI:UBI) la scorsa estate.
In particolare l'anno scorso sono state promosse complessivamente 13 offerte al pubblico, delle quali 11 Opa con corrispettivo cash e due offerte di acquisto e scambio (Opas) in denaro e azioni, contro le 12 operazioni del 2019 e le 18 dell'anno precedente.
Tutte le operazioni del 2020 hanno riguardato titoli azionari quotati sull'Mta: sei volontarie (di cui quattro totalitarie) e sette obbligatorie, e otto finalizzate al delisting.
Nella sua relazione, in tema di offerte pubbliche, la Consob si sofferma in particolare sull'Opas di Intesa su Ubi, il più grande deal bancario europeo dell'ultimo decennio, connotato anche per la sua concomitanza con le prime fasi del Covid-19 e per il tortuoso iter legato all'opposizione degli azionisti della banca target.
"Alla luce dei rischi connessi a eventi imprevedibili come una pandemia, l'istituto ha chiesto un maggiore dettaglio, rispetto alla formulazione riscontrabile nei documenti d'offerta di precedenti operazioni, nella descrizione degli eventi e degli effetti a cui condizionare l'efficacia dell'offerta secondo un approccio che conformerà la vigilanza anche in futuro", dice la Commissione.
(Andrea Mandalà; in redazione a Milano Gianluca Semeraro)