di Gabriela Baczynska
BRUXELLES (Reuters) - Gli stati dell'Unione europea devono garantire che le restrizioni sui viaggi e ai confini, imposte per prevenire la diffusione delle nuove varianti di coronavirus, non danneggino il commercio di beni e servizi nel mercato unico del blocco.
Lo ha riferito un alto funzionario Ue.
Il Belgio - dove vige un divieto generale su tutti i viaggi non essenziali in entrata e in uscita dal territorio - e la Germania hanno subito particolari pressioni a causa delle loro ultime restrizioni sugli spostamenti, definite eccessive da parte della Commissione europea.
L'Austria e la Repubblica Ceca si sono lamentate di controlli più severi alla frontiera con la Germania, tipicamente aperta. Berlino ha giustificato l'iniziativa con la necessità di contenere le epidemie dei ceppi più contagiosi del virus.
"La difficoltà è mantenere un equilibrio tra le restrizioni sui viaggi non essenziali e l'operatività del mercato unico", ha detto il funzionario Ue prima dei colloqui di domani tra i 27 leader Ue sulla gestione di Covid, spostamenti e frontiere.
I 27 leader concorderanno di mantenere le attuali restrizioni sui viaggi non essenziali, secondo la bozza di un comunicato congiunto vista da Reuters, con Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo impegnati in trattative per mantenere i loro confini aperti per spostamenti essenziali e lavoratori frontalieri.
Gli stati meridionali dell'Unione stanno anche promovendo l'introduzione di passaporti vaccinali per sbloccare la stagione turistica estiva nonostante lo scetticismo di Francia e Germania, temendo che la riapertura dei viaggi per i vaccinati rappresenterà una discriminazione contro i non vaccinati.
(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Roma Francesca Piscioneri, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)