IL CAIRO (Reuters) - L'obiettivo del governo non è creare le condizioni perché la Cassa depositi e prestiti entri nel capitale di Autostrade per l'Italia dopo il crollo del ponte Morandi.
Lo ha detto il vice premier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Luigi Di Maio, parlando con i cronisti a margine dell'incontro a Il Cairo con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Oggi l'AD di Atlantia (MI:ATL), Giovanni Castellucci, non ha chiuso la porta all'ingresso di Cdp in Aspi. "Non c'è alcun progetto né alcun contatto. Posso dire, tuttavia, che la cooperazione con fondi di investimento istituzionali anche di matrice pubblica e con obiettivi di lungo termine fa parte del nostro dna", ha detto in un'intervista al quotidiano La Repubblica.
Di Maio però smentisce questa eventualità: "L'AD di Atlantia dice che non bisogna nazionalizzare, che va bene una partecipazione in Autostrade da parte dello Stato. Cioè voi prima avete fatto questo guaio e poi volete una partecipazione per salvarvi in Borsa? Non è questo il nostro obiettivo, il nostro obiettivo è fare in modo che d'ora in poi se si paga il pedaggio non si rischi di morire".
Il vice premier ribadisce che il governo punta alla revoca della concessione e alla ricostruzione del Ponte di Genova, crollato il 14 agosto provocando 43 vittime, con un'azienda di Stato.
"Noi abbiamo un gioiello che si chiama Fincantieri (MI:FCT), che può essere anche sostenuta da Cassa depositi e prestiti", ha aggiunto.
Di Maio annuncia inoltre una denuncia per danno erariale contro chi ha rinnovato le concessioni alla società controllata dalla famiglia Benetton. "I ministri che hanno firmato quei contratti devono pagare di tasca propria".
(Aidan Lewis)