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Ecco cinque rischi per la crescita secondo Danske Bank

Pubblicato 12.10.2021, 11:06
Aggiornato 12.10.2021, 12:03
© Reuters.
DANSKE
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Investing.com - Dopo il rimbalzo post-pandemico, diversi analisti hanno segnalato crescenti rischi al ribasso per la crescita globale nei prossimi trimestri. Secondo Danske Bank (CSE:DANSKE) sono cinque fattori che hanno avuto sviluppi al di sotto delle previsioni negli ultimi mesi:

1. Rischi per la crescita

Secondo la banca danese, i rischi per la crescita globale sono aumentati in seguito al contesto cinese. La crisi di Evergrande, spiegano gli analisti, "è destinata a portare a una performance cinese più debole, e abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni sul PIL". Le previsoni vedono un tasso di crescita 2021 all'8,0% dall'8,5% delle precedenti stime, e al 4,5% nel 2022 dal 5,0%.

2. Crisi energetica 

Il forte aumento dei prezzi energetici sta "erodendo il potere d'acquisto" e "porterà a un periodo più lungo di alta inflazione nell'area euro", affermano gli esperti. Se i livelli attuali verranno confermati anche per il resto dell'inverno, "potremmo assistere ad un aumento di 1 punto percentuale all'inflazione dell'euro, che andrà ad incidere sul potere d'acquisto dei consumatori".

"Un aumento dell'inflazione funziona fondamentalmente come una tassa sui consumi. Anche i prezzi del petrolio sono aumentati più del previsto, il che ritarderà anche il calo dell'inflazione statunitense, erodendo il potere d'acquisto dei consumatori statunitensi", sottolinea la banca danese. 

3. Immunità di gregge 

Un rischio per l'economia globale è ancora quello rappresentato dal Covid, con l'immunità di gregge che, per gli analisti, "non viene raggiunta prima dell'inverno". "Un presupposto chiave per le nostre previsioni è stato che l'immunità di gregge sarebbe stata raggiunta prima della stagione invernale, dove il contagio tende ad aumentare", spiegano. 

Tuttavia, negli Stati Uniti solo il 60% circa della popolazione sarà completamente vaccinato nei mesi invernali, mentre in Europa la percentuale è di circa il 75%. "La maggior parte delle stime indica che l'immunità di gregge viene raggiunta intorno all'80-90% della popolazione vaccinata, e se non verranno raggiunti questi target potremmo benissimo vedere nuove ondate di covid una volta che si entrerà nel pieno inverno".

"Anche se non ci aspettiamo nuove restrizioni, un rialzo dei contagi potrebbe colpire i consumi e i servizi", aggiungono gli esperti danesi. 

4. Inflazione

Un elemento xche sta generano molta preoccupazioni sui mercati, e non solo, è quello dell'inflazione dell'aumento dell'inflazione. In un contesto "normale", le banche centrali ritarderebbero l'inasprimento delle politiche in caso di segnali di rallentamento economico. Tuttavia, spiegano da Danske, "le attuali pressioni inflazionistiche richiedono un intervento tempestivo delle banche centrali, le quali, in un regime stagflazionistico, hanno semplicemente meno spazio per sostenere la crescita".

5. Supply chain 

Infine, continuano le interruzioni delle catene di approvvigionamento, con i colli di bottiglia in diversi settori che restano ancora irrisolti. "In molti paesi asiatici le ondate di Covid hanno interrotto la produzione e ora che i lockdown sono stati allentati, molti lavoratori migranti stanno tornando ai loro villaggi lasciando intatta la carenza di manodopera, come ad esempio la situazione in Vietnam. Anche la carenza di microchip continua a essere un problema per l'industria automobilistica", concludono da Danske. 

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