CERNOBBIO (Reuters) - Per Enel (MI:ENEI) l'integrazione della rete a banda larga fra Open Fiber e Tim non è una "super priorità", anche se l'azienda non è fredda al riguardo. Quanto alle politiche di dismissioni, Enel non esclude di cedere alcuni asset in Romania nell'ambito di una rotazione settoriale.
"Questo argomento non è super urgente", ha detto l'Ad, Francesco Starace, interpellato sullo stato del negoziato tra Telecom Italia (MI:TLIT), Cassa depositi e prestiti ed Enel sulla possibilità di integrazione di Open Fiber e Telecom Italia.
"Stiamo lavorando, stiamo cablando tranquillamente in maniera abbastanza alacre. Per il resto vediamo. Confesso che in questo momento non è una super priorità. Non siamo freddi, lavoriamo super caldi, poi l'unificazione o la combinazione delle varie reti non siamo noi che la promuoviamo. Vediamo un po' cosa faranno, ma non siamo negativi", ha aggiunto Starace, parlando a margine del workshop Ambrosetti, in corso a Villa d'Este a Cernobbio.
Alla domanda se ci siano stati colloqui recenti con i vertici di Tim, Starace si è limitato a rispondere: "Siamo tornati dalle vacanze tre giorni fa".
Quanto alla politicia di dismissioni il numero uno del colosso dell'energia elettrica italiano non ha escluso l'intenzione di vendere alcuni asset in Romania dove Enel è presente nella distribuzione, fornitura di energia elettrica e asset nelle rinnovabili.
"Abbiamo una politica di rotazione degli asset che ogni anno ci vede vendere qualcosa e comprare qualcosa mediamente in equilibrio negli ultimi anni. Quello che vendiamo è quello per cui ormai non vediamo più una grande crescita. E laddove si è arrivati a un equilibrio e dove tutto funziona bene, vediamo se c'è qualcono che ci paga di più. La Romania potrebbe essere fra questi e anche altre cose", ha spiegato Starace, aggiungendo potrebbero esserci altri dossier oltre alla Romania.
(Giancarlo Navach)