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Esclusiva - Washington preme su Raiffeisen affinché rinunci a deal con magnate russo - fonti

Pubblicato 20.03.2024, 17:35
© Reuters. Un'insegna della Banca Raiffeisen è visibile dietro le figure dei partecipanti alla Rivoluzione bolscevica del 1917, che formano una parte del monumento al fondatore dello Stato sovietico Vladimir Lenin, a Mosca, Russia, 11 febbraio 2023. REUTERS/Tatyana

VIENNA (Reuters) - Gli Stati Uniti stanno facendo pressione sull'austriaca Raiffeisen Bank International (Rbi), la più grande banca occidentale presente in Russia, affinché rinunci ad acquistare una quota da 1,5 miliardi di euro di una società riconducibile al magnate russo Oleg Deripaska.

Lo hanno detto diverse fonti con conoscenza diretta delle trattative.

L'intervento di Washington rischia di far tramontare una delle maggiori operazioni di una banca occidentale in Russia dall'inizio della guerra in Ucraina e di aumentare la pressione sul gruppo austriaco.

Raiffeisen sta acquistando una quota nel gruppo di costruzioni viennese Strabag da una società ritenuta sotto il controllo di Deripaska.

La banca ha presentato il deal come un mezzo per sbloccare alcuni dei miliardi di euro trattenuti in Russia e per allentare i propri legami con il Paese. L'indiscrezione emersa a dicembre ha provocato un rally del titolo della banca che era stata penalizzata per i sui legami con Mosca.

Nelle ultime settimane, alti funzionari del Tesoro statunitense hanno espresso timori riguardo alla transazione durante gli incontri con la banca e le autorità austriache, facendo presente che Deripaska è sottoposto a sanzioni.

Secondo i funzionari Deripaska trarrà vantaggio dalla vendita e hanno chiesto alla banca di fornire dettagli sulle persone e le società coinvolte nell'operazione.

Se Raiffeisen dovesse comunque proseguire e venisse dimostrato che l'operazione è in contrasto con le sanzioni, Washington potrebbe sanzionare anche la banca, hanno detto due fonti.

Alla luce della posizione degli Stati Uniti, una fonte ha riferito che le autorità austriache potrebbero non dare il via libera, mentre un'altra ha detto che sarebbe lo stesso istituto di credito a poter abbandonare l'accordo.

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Un portavoce della banca ha affermato di aver "diligentemente verificato la conformità della transazione Strabag con tutte le sanzioni applicabili, prima della firma" e di aver "informato nelle ultime settimane tutte le autorità competenti, compresi il Tesoro statunitense e l'Ofac (Office of Foreign Assets Control)".

"Va da sé che la Rbi non procederà a nessuna operazione che possa violare le sanzioni o esporre la banca al rischio di sanzioni", ha detto il portavoce.

Un portavoce di Deripaska ha ricordato che in precedenza il magnate ha negato di avere alcun controllo sulla società che detiene la quota di Strabag, definendo le sanzioni occidentali fuorvianti e basate su false accuse.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)

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