Investing.com - In picchiata il titolo EssilorLuxottica (MI:ESSI) con una flessione del 6% sia nella borsa di Milano che quella parigina.
Al centro dell’attenzione le accuse di Leonardo Del Vecchio e Hubert Sagnières sulla gestione della società dopo la fusione. I due si accusano a vicenda di voler violare il principio di equilibrio dei poteri previsto dagli accordi di fusione dello scorso ottobre e che avranno durata fino al 2021.
Secondo Del Vecchio, il francese avrebbe “violato i patti”, rompendo il rapporto di fiducia, riservandosi azioni per tutelare il proprio interesse.
Del Vecchio, inoltre, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro, aveva spiegato i motivi che lo avevano spinto a voler portare lo scontro all’interno del consiglio di amministrazione
"Hubert Sagnières accetta soltanto quello che propone lui: non concepisce che qualcun altro possa fare proposte", aveva attaccato Del Vecchio. "Il patto stabilisce che qualunque decisione dev'essere presa in seguito a un accordo fra noi. Siamo tutti e due amministratori delegati, con pari poteri", ha proseguito Del Vecchio.
"Ora, dal gennaio del 2018, Hubert Sagnières ha nominato quattro manager chiave, tutti provenienti da Essilor, per cercare di gestire EssilorLuxottica tutto da solo. Tutti questi manager sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato, aumento di stipendio e "paracadute d'oro".
Non si è fatta attendere la risposta del capo di Essilor, il quale ha definito le parole di Del Vecchio “accuse gravi e menzoniere” e il comportamento dell’italiano “uno shock” ai collaboratori e ai dirigenti.
L’analisi degli esperti
Secondo Equita, "dal punto di vista operativo uno stallo sulla governance aumenta i rischi sull'esecuzione del progetto di integrazione". Inoltre, “vediamo rischi di defocalizzazione del management e di perdita di risorse manageriali importanti, in un momento molto delicato dell'integrazione. Non vediamo spazi per un ripensamento sull'operazione di aggregazione".
Per gli analisti di Equita, "se la situazione non troverà una riconciliazione, come auspichiamo, il rischio è che si arrivi a ridiscutere i patti (la cui validità termina in ogni caso ad aprile 2021) e a un confronto in assemblea".