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“Estate Volcker”: nessun minimo sull’azionario prima dei massimi dell’inflazione

Pubblicato 14.06.2022, 13:32
© Reuters.
US500
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Di Senad Karaahmetovic

I risultati del Fund Manager Survey (FMS) di giugno indicano un “mistero più profondo per gli investitori”, con l’indicatore BofA Bull & Bear giù ad appena lo 0,2, secondo il principale esperto di strategie di investimento della banca, Michael Hartnett.

“Il sentimento a Wall Street è cupo, ma non ci sarà un grosso minimo dei titoli azionari prima di un grosso massimo di rendimenti ed inflazione, e quest’ultima richiede aumenti super-aggressivi della Fed a giugno e luglio”, scrive Hartnett in una nota ai clienti.

Il FMS mostra che l’ottimismo degli investitori sulla crescita globale è ai minimi storici, con la paura della stagflazione al massimo dal giugno 2008. Il sondaggio rivela inoltre che i CIO consigliano ai CEO di “giocare sicuro”, con il 44% che vuole bilanci più solidi, il 30% che guarda alle spese in conto capitale e il 18% che vuole riacquisti.

“Il 79% netto si aspetta tassi brevi più alti … rispetto ai precedenti minimi del mercato quando il 53% netto (in media) si aspettava tassi più bassi; cosa spingerà la Fed a fermarsi/cambiare rotta?  Indice PCE <4% dice il 48%, richieste di disoccupazione >300mila dice il 20%, SPX <3500 dice il 14%,” aggiunge Hartnett.

L’esperto spiega anche che i livelli di liquidità FMS sono ora scesi dal 6,1% al 5,6%.  I risultati del sondaggio mostrano inoltre che i trade più affollati sono long petrolio/materie prime e long dollaro.

In una seconda nota ai clienti, l’esperta di strategie di    BofA   Jill Carey Hall riflette sui trend dei flussi dei clienti azionari della scorsa settimana, dopo che l’indice   S&P 500 ha chiuso in calo del   5,1%, il ribasso maggiore degli ultimi 5 mesi.   

L’esperta sottolinea   le maggiori vendite nette di titoli da aprile, con i clienti della banca che sono stati venditori netti (-1,7 miliardi di dollari) nel complesso.  Si tratta del flusso in uscita maggiore da aprile, con i clienti che hanno perlopiù venduto ETF.

“Le vendite sono state trainate dai clienti istituzionali, venditori per la terza settimana di fila. Anche gli hedge fund sono stati venditori netti, per la quarta settimana di fila, mentre i clienti retail sono stati acquirenti netti per la quarta settimana di fila.  I clienti retail sono stati acquirenti più aggressivi sul calo quest’anno, dopo essersi persi quella che è stata generalmente una strategia di successo post-crisi finanziaria globale”, scrive Carey Hall in una nota ai clienti.

Per quanto riguarda i settori, i clienti hanno comprato titoli in 6 settori su 11.  Energia e Sanità hanno visto gli afflussi maggiori, con il secondo che ha registrato l’ottavo afflusso più alto dal 2008.

Malgrado gli enormi afflussi, l’esperta vede ancora spazio di crescita in quanto i fondi attivi ancora “investono molto poco negli energetici”.

Invece, Tech e Finanza hanno registrato i maggiori flussi in uscita la scorsa settimana.

“Nessun settore ha visto più di due settimane consecutive di flussi in entrata o in uscita (tranne i Materiali, invariati da inizio maggio), il che suggerisce mancanza di convinzione settoriale.  Ma, nel complesso, i flussi dei settori ciclici continuano a superare i flussi dei settori difensivi, suggerendo che i clienti non considerano una recessione imminente”, aggiunge Carey Hall.

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