Di Mauro Speranza
Investing.com – Dopo mesi di attesa è arrivato il ‘D-Day’ per Stellantis. Si terranno oggi, infatti, le assemblee degli azionisti di FCA e P.S.A. per esprimersi rispettivamente sulla fusione da 44 miliardi di capitalizzazione tra i due gruppi e la conseguente nascita di Stellantis.
Il ‘matrimonio’ tra italiani e francesi riunirà 14 marchi automobilistici, da Fiat , Jeep, Dodge, Ram e Maserati del gruppo Fca a Peugeot , Citroen, Opel e DS di Psa.
Stellantis, dunque, supererà General Motors (NYSE:GM), Hyundai Motor (KS:005380) - Kia Motors e Ford Motor (NYSE:F) nella classifica della vendite globali, restando però dietro a Volkswagen (DE:VOWG), all'alleanza Renault (PA:RENA) - Nissan - Mitsubishi e a Toyota Motor.
Dopo l’approvazione da parte degli azionisti dei due gruppi, Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA) e Peugeot (PA:PEUP), contano di chiudere l’operazione entro il primo trimestre 2020, per poi attendere il via libera alla fusione da parte dell’Antitrust europeo.
L'accordo con la Commissione europea
Per ottenere il via libera europeo, le due case automobilistiche avevano messo in campo alcuni aggiustamenti, soprattutto in tema di veicoli commerciali leggeri, dopo che lo scorso dicembre la Commissione aveva subordinato l’approvazione a condizione del pieno rispetto degli impegni offerti dalla due società.
Tale via libera era arrivato dopo che la Commissione avviato un’indagine approfondita sulla fusione per verificare la possibile compromissione della concorrenza sul mercato dei veicoli commerciali leggeri in nove Stati membri dove le due case d’auto possiedono quote di mercato molto elevate, con un possibile conseguente aumento dei prezzi per i clienti.
Per rispondere ai dubbi della Commissione, le due case avevano preso una serie di impegni come l’estensione dell’accordo di cooperazione attualmente in vigore tra P.S.A. e Toyota Motor Europe per i piccoli veicoli commerciali leggeri, in base al quale P.S.A. produce veicoli a marchio Toyota principalmente nell'Unione europea e una modifica degli accordi di riparazione e manutenzione in vigore tra P.S.A., FCA e le loro reti al fine di facilitare l'accesso dei concorrenti alle reti di riparazione e manutenzione.
La realizzazione di tali impegni consentiva “di mantenere una concorrenza effettiva sul mercato e quindi risponde pienamente a tutte le preoccupazioni della Commissione in materia di concorrenza. La Commissione è quindi giunta alla conclusione che l'operazione, così come modificata dagli impegni, non rappresenterebbe più un problema di concorrenza".
Le sfide di Stellantis in Cina
La fusione rappresenta per i due gruppi solo inizio di una serie di sfide, tra cui la competizione nel mercato automobilistico più grande al mondo, quello cinese.
In questo momento, Psa e Fca operano a solo l'8% della loro capacità nella regione dell'Asia-Pacifico, secondo la società di consulenza Lmc e gran parte di di questa capacità è in Cina, un mercato da 21 milioni di auto all'anno.
Secondo alcuni analisti, la fusione rappresenta la migliore occasione per un cambiamento di rotta.
“Singolarmente, ciascun gruppo potrebbe non essere in grado di permettersi un rilancio in Cina”, ha detto Philippe Houchois, analista di Jefferies nell'ambito dei servizi bancari d'investimento.
Carlos Tavares, futuro CEO della nuova realtà, è stato attento a non discutere i dettagli dei propri piani per la ristrutturazione di Fiat Chrysler (MI:FCHA) sotto Stellantis, ma ha parlato francamente delle difficoltà di Peugeot in Cina e ha promesso che Stellantis si riprenderà.
“Nessun gruppo automobilistico globale può permettersi di non essere all'interno del più grande mercato automobilistico del mondo”, ha detto a novembre durante la conferenza virtuale Reuters Automotive Summit.